Torniamo sul presunto fenomeno di bullismo a Venafro, di cui questo giornale si è appena occupato. Ci si torna per una doverosa puntualizzazione. La cosa, ammesso che sussista, non avverrebbe in ambienti scolastici pubblici cittadini. Ci sarebbero stati cioè accenni di comportamenti siffatti ma nei luoghi d’incontro e di ritrovo dei minori, e comunque non all’interno di aree scolastiche pubbliche. E’ quanto corre l’obbligo specificare. Un fenomeno comunque, questo di seppur sporadici comportamenti  tra giovanissimi poco rispettosi degli altri, che se effettivamente sussiste va fermato sul nascere con mirate azioni educative congiunte di famiglie, istituzioni, apparati religiosi, scuole pubbliche e degli stessi giovani perché si continui a vivere tutti nella consapevolezza dei diritti altrui ad una vita tranquilla ed intelligente, nel rispetto del prossimo e senza prevaricazioni di sorta. Appare perciò consigliabile parlarne e confrontarsi per tempo, in modo da contare su generazioni future ben coscienti del diritto/dovere proprio ed altrui a rapporti interpersonali in piena sintonia con la legge e soprattutto con l’educazione personale, rispettando gli altri e quindi se stessi.

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