E’ a dir poco clamoroso vedere come il Consiglio regionale si riunisce in barba alle più elementari regole amministrative di convocazione. Perché se è vero che sul sito si trova la convocazione della seduta del 28 aprile 2021, è altrettanto vero che sulla stessa non è prevista la seduta a distanza. Eppure, dopo la notizia dell’assessore Calenda presente in aula con la febbre, come sembra lei stessa abbia dichiarato nel backstage e riportato in un pubblico intervento in aula dalla Romagnuolo, la Calenda è stata giustamente allontanata dall’aula. E’ rientrata a Isernia e, collegandosi da remoto, ha sbraitato contro “i giornalai” che si son permessi di riportare la cronaca di quello che stava accadendo nelle 4 mura del Consiglio regionale. Da distanza si sono collegati anche la Manzo e Fontana dei 5stelle e Roberto Di Baggio. Dopo la pausa di un’ora, dunque, la seduta è continuata anche da remoto.

La domanda di chi mastica di diritto è stata: ma non doveva esserci una nuova convocazione della seduta indicando la possibilità di partecipare da remoto con i link e le password per collegarsi?

Eppure, al momento della ripresa dei lavori, non c’era alcun protocollo che attesti la nuova convocazione né è stata pubblicata sul sito. Perché c’è il grosso sospetto che questo consiglio sia illegale per modalità di convocazione. Ma in fondo in questa legislatura sono esperti di illegalità: dai dirigenti esterni senza titoli alle firme digitali sugli atti del presidente fino ad arrivare alle convocazioni. Qualcuno deve aver sollevato ufficiosamente il problema et voila, alle 16:58, in piena seduta in atto, dopo due ore dalla ripresa dei lavori arriva la nuova convocazione con protocollo 2614/2021.

Dalle riprese si vedono i consiglieri che hanno deciso di fare la maratona consiliare andando a casa: Patrizia Manzo, Valerio Fontana, Roberto Di Baggio, Mena Calenda. Non è dato sapere, al momento, se ci sono anche altri fuggitivi dall’aula. Da qui il dubbio principe: ora gli uffici regionali dovranno applicare la riduzione di 150 euro ai consiglieri che si sono collegati a distanza. Lo faranno?

Perché lo scorso 8 febbraio 2021 l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la delibera concernente “Adozione di misure straordinarie per emergenza Covid-19. Trattenute su rimborso spese di esercizio del mandato” proposta dal presidente del Consiglio Salvatore Micone. Il provvedimento prevede che, qualora un consigliere regionale o un assessore intervenga da remoto alle riunioni consiliari, si applica la decurtazione di 150 euro sui compensi. A meno che non sia in stato di quarantena obbligatoria.

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