“Per garantire un efficiente sviluppo al Molise riteniamo prioritario programmare in modo serio quel potenziamento delle infrastrutture che, ad oggi, purtroppo, relegano la nostra terra a territorio di serie B nell’ambito della Nazione. Ciò che diciamo non è demagogia, ma una mera constatazione dell’attuale status quo. Il Molise è nel cuore dell’Italia ma risulta, di fatto, slegato dalle direttrici adriatica, tirrenica e centrale.

È arrivata l’ora di aspirare ad una viabilità a scorrimento veloce e a tratte ferroviarie che assicurino tempi celeri di percorrenza e costi contenuti.

L’accesso al trasporto aereo è condizione imprescindibile per la circolazione delle merci ad alto valore aggiunto, in particolar modo da e per l’estero e per lo sviluppo economico nel senso più esteso di tutto il territorio. I Patti per il Molise, sottoscritti nel 2016 prevedono uno stanziamento di oltre 240mln di € per il potenziamento infrastrutturale regionale ma, come per la valorizzazione dei finanziamenti pubblici e UE, la sfida del prossimo Governo regionale sarà quella di riuscire a realizzare le opere previste nei termini indicati e, auspicabilmente, di reperire risorse necessarie per la realizzazione di quelle opere (superstrada a quattro corsie e aviosuperficie) non incluse tra quelle indicate nei Patti.

Avvieremo, da subito, un tavolo di colloquio con tutte le figure Istituzionali: Dicastero delle Infrastrutture, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comitato Interministeriale per la programmazione economica, Conferenza Stato Regioni. Se servirà, “batteremo anche i pugni”, perché il nostro obiettivo è far capire che non siamo mossi da mero campanilismo, ma dall’intenzione di creare un network con le regioni confinanti: un Molise migliore e ben integrato nel “Sistema Paese” è funzionale a tutti, non solo ai molisani. Anche in tema di infrastrutture riteniamo prioritario rassicurare i cittadini molisani circa un uso oculato e mirato di ogni stanziamento: via ogni sorta di spreco. Non ci sarà posto nella nostra rubrica per inservibili e inutili opere pubbliche, che riteniamo non siano minimamente funzionali al bene della collettività.

Un tema delicato è costituito dall’edilizia scolastica. La maggior parte degli edifici sul territorio presenta criticità, se non alta vulnerabilità sismica. Occorre, pertanto, intervenire con lavori di adeguamento, ove possibile, e di demolizione e ricostruzione.

Sull’edilizia scolastica occorre intervenire con un Piano straordinario urgente ed indifferibile. La vita dei nostri ragazzi è sacra e la tragedia di San Giuliano di Puglia e lì a ricordarci che, malgrado siano trascorsi circa 17 anni, il problema della sicurezza degli edifici scolastici è tutt’ altro che risolto”.

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