Che il governo Toma stia producendo danni immani a questo territorio è sotto gli occhi di tutti. Da oggi è lampante anche il lassismo nel settore sociale retto dall’assessora dell’Udc (eletta nella Lega) Filomena Calenda.
Perché nel riparto del fondo speciale che lo Stato ha messo a disposizione delle regioni in sede di Conferenza Unificata, il Molise è l’unica regione a quota zero euro.
Quei fondi sarebbero serviti per abbattere le barriere architettoniche negli edifici privati situati in Molise per permettere la fruibilità degli spazi ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie.
Al tavolo della Conferenza Unificata, presieduta dal Ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini, siede il presidente della Regione Molise Donato Toma che, a quanto pare, si è guardato bene di partecipare alla suddivisione del fondo.
Così alla nota del capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile che lo scorso 11 aprile trasmetteva lo schema di decreto interministeriale, chiedendo la massima celerità della procedura, ecco che il Molise resta a quota zero.
Per quali annualità?
La storia va avanti dal 2020.
Come si evince dalla tabella riportata e allegata agli atti del Ministero, la Regione Molise nel 2020 e nel 2021 non ha nemmeno provveduto a comunicare il proprio fabbisogno.
Così sui 44milioni 680mila euro del 2022 e gli 8 milioni 413mila euro per il 2023, i soldi per abbattere le barriere architettoniche degli edifici privati del Molise sono ZERO EURO.
A fare compagnia al Molise ci pensa l’Abruzzo dove il governo regionale non sembra essere sensibile sul tema esattamente come Toma.
Ci chiediamo: non sarebbe il caso di proporre il taglio delle indennità di 13mila euro mensili a Toma e Calenda per incapacità tecnico-amministrative e menefreghismo nei confronti dei molisani per lo più disabili?