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di Pietro Tonti

Non sanno i molisani se ridere o piangere alla notizia che Equitalia nel 2016 in Molise ha raccolto più di 44 milioni di euro, con un +3% in più rispetto all’anno precedente.

Se è vero che tali prelievi forzosi che la società di riscossione, guidata da Ernesto Maria Ruffini, riverserà ad Agenzia delle entrate, Inps, Inail, ai Comuni molisani (ad esempio per tassa rifiuti, tributi e multe), alla Regione ma anche verso, Camere di commercio, Consorzi di bonifica, principali società di trasporto pubblico, Ordini e Collegi professionali territoriali. E’ anche vero che questo denaro mancherà nelle tasche dei molisani per sopravvivere e continuare a sperare nel futuro in questa terra.

Purtroppo questa cifra abnorme rivela una verità tutt’altro che positiva. In seguito a centinaia di fallimenti accumulati negli ultimi anni e la crisi che ancora non vede luce alla fine del tunnel, Equitalia, zelante e spietata, ha eseguito prelievi forzosi sui conti, pignorato case e stabilimenti ai poveri cristi, lasciandoli nella disperazione assoluta.

Anche chi da generazioni era benestante per aver ereditato aziende e settori di preminente importanza nel segmento edilizio, sono caduti nella rete del pescecane Equitalia, falliti e diseredati, perdendo anche la propria onorabilità e rispettabilità in questa assurda società.

Basta osservare i bollettini delle aste fallimentari su Campobasso e Isernia, per rendersi conto del disastro di questa realtà che ha falciato tutto e tutti indiscriminatamente.

Chiediamo un censimento delle centinaia di molisani che non hanno più nulla, una vita misera senza auto, senza casa, senza proprietà e se hanno ancora la fortuna di avere uno stipendio per sopravvivere, il pignoramento del decimo da Equitalia.

I 44 milioni di euro, sono frutto della disperazione dei molisani, sommatoria di anni di sacrifici inutili buttati nel baratro, grazie a politiche sempre in contrasto con chi lavora, grazie a un regime fiscale impossibile da sostenere.

I 44 milioni riscossi, sono la sommatoria non di un anno di effettive riscossioni, riguardanti la tassazione per l’anno in corso, ma la sommatoria dei pignoramenti degli ultimi anni giunti a compimento nell’anno 2016.

Questo non si cita, non si vuole far emergere, si preferisce sciorinare dati “Equi” dell’organizzazione verticistica governativa, con la logica della performance e dell’equazione solo per i dirigenti: più incassi = più premi di fine anno.

Mentre il popolo muore di stenti ed emigra per sopravvivenza, ecco che i dati dovrebbero darci stimoli? A fare cosa? Il Governo, anche attraverso la comunicazione istituzionale dimostra di non volere bene ai cittadini, uno stato sempre più tiranno, che chiede ulteriori lacrime e sangue e miete vittime innocenti, senza futuro, senza speranza.

 

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