“Veniamo a conoscenza che i lavori alla torre dell’ex Hospice presso l’Ospedale Cardarelli saranno conclusi tra quattro mesi. E’ una follia se si pensa (e si spera) che nel marzo 2021 saremmo più vicini alla conclusione della pandemia Covid. Nel frattempo, i mesi più difficili dovranno essere gestiti con questo assetto organizzativo che ha già dimostrato incredibili lacune e falle di ogni genere”.

Queste le parole contenute nel documento che il Pd Molise ha redatto al termine dell’incontro della Direzione regionale che si è svolto nei giorni scorsi; un documento unitario scaturito dall’incontro e dall’ascolto degli esponenti e rappresentanti del Partito Democratico con i referenti di tutte le sigle sindacali oltre che dalle rappresentanze delle categorie dei medici e degli infermieri.

“La Direzione Regionale del Partito Democratico, già nel mese di aprile, aveva avanzato la proposta di separare gli ospedali COVID da quelli NO COVID, individuando l’ospedale di Larino come soluzione praticabile – si legge nel documento -. Toma e Florenzano, invece, hanno preteso ed ottenuto, che il Cardarelli fosse anche ospedale COVID, proposta presentata a Roma con la grave condivisione\compartecipazione del sub commissario Grossi e nonostante il Commissario alla Sanità avesse portato avanti in un primo momento, per poi “accodarsi”, la proposta del centro COVID a Larino, sostenuta da oltre 100 sindaci e dal Consiglio regionale, sottovalutando che la semplice separazione dei percorsi intraospedalieri avrebbe favorito l’insorgenza di cluster interni all’ospedale e che, in ogni caso, non sarebbe stata sufficiente a garantire la sicurezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie.

Ora, assistiamo all’implosione dell’ospedale del capoluogo, che ha difficoltà, ormai da settimane, a gestire gli interventi ordinari di diverse nosologie, di fatto azzerate. È evidente che bisogna tornare, in via prioritaria, ad insistere affinché ci si determini ad individuare l’Ospedale di Larino quale centro COVID e lo si attrezzi, senza indugio, per tale funzione (nel vicino Abruzzo è stato riattato un immobile in disuso a centro COVID regionale)”.

Diverse le richieste che il Partito Democratico fa al presidente Toma: la garanzia di assenza di promiscuità tra malati Covid e no-Covid all’interno del Cardarelli di Campobasso, che i due ospedali spoke di Termoli ed Isernia vengano potenziati per garantire la presa in carico e la cura di tutti i pazienti no-Covid, la possibilità in via del tutto eccezionale, di utilizzare gli spazi inoccupati, la strumentazione ed il personale del Gemelli Molise, l’immediata riattivazione della rete dell’emergenza 118 laddove è stato previsto che le autoambulanze del 118 siano adibite al trasporto dei malati COVID, aumentare i posti di terapia intensiva, potenziare le USCA, aumentare il personale medico dato che lo Stato mette a disposizione anche le risorse finanziare per farlo, aumentare il personale dedicato alle indagini epidemiologiche, così da poter effettuare più tamponi al giorno, aumentare i punti\postazioni dove effettuare i tamponi, riorganizzare la rete del 118 anche mediante contratti di collaborazioni con associazioni presenti sul territorio ed infine la richiesta più roboante: “data l’assoluta incapacità dimostrata durante la gestione della fase pandemica, chiediamo venga rimosso il Direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano”.

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