Nelle ultime ore circola la notizia che l’assessore regionale Filomena Calenda si sia dimessa da assessore. Eppure da via Genova sembra che le cose non stiano proprio così. Qualcuno parla di remissione delle deleghe ma non del ruolo di assessore.


Se così fosse, o la Calenda sta giocando sull’equivoco oppure ha firmato una lettera di dimissioni scritta male.
Invitiamo l’assessore a fare chiarezza perché, nel caso in cui si siano rimesse le deleghe nelle mani del governatore, questo dovrebbe procedere ad una rimodulazione delle deleghe stesse. Perché, qualora sfugga, un assessore per legge può anche non avere deleghe ma avrebbe comunque il diritto di voto in giunta derivante dal suo status comprensivo di macchina, autista, segreteria/personale, telefonino, carta di credito e benefit vari.
Questa la lettera delle “false” dimissioni da assessore “‘Preg.mo sig. presidente, con la presente vengo a rimettere nelle Sue mani le mie deleghe assessorili alle Politiche del Lavoro; Politiche Sociali, Terzo Settore; Politiche per l’Immigrazione. Quanto accaduto nella giornata di ieri e più in generale a proposito delle scelte adottate circa l’ospedale F.Veneziale di Isernia non possono lasciarmi indifferente. La ringrazio della fiducia che ha riposto nella mia persona chiamandomi a ricoprire il ruolo di Assessore regionale. Nei due anni del mio mandato, ho speso tutto quanto era nelle mie forze per onorare tale fiducia, migliorare questa Regione e mettermi a servizio dei cittadini. Ma dopo aver attentamente riflettuto su quanto sta accadendo, sento in coscienza di non poter più accettare né condividere un tale percorso. RingraziandoLa ancora Le auguro ogni bene”.

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