di Giovanni Minicozzi

“La prima ragione della mia scelta è legata a problemi personali gravi che mi impediscono il grande impegno necessario per svolgere il mio ruolo”.
È questa l’unica dichiarazione ufficiale rilasciata a caldo dalla ex commissaria alla tgr Molise.

Non metto in dubbio le parole pronunciate dalla dottoressa Flori Degrassi ma i bene informati raccontano anche altro.
La storia comincia a metà giugno quando la commissaria chiese ai ministeri competenti di sbloccare i 60 milioni di premialita’ relative agli anni 2015-2016-2017-2018 più 8 milioni di euro di solidarietà fermi a Roma a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi imposti dal piano di rientro.
Su tale richiesta la commissaria aveva quasi ricevuto il benestare da Roma con l’impegno ad approvare una norma specifica modello decreto Calabria.
Nei giorni successivi il presidente della Regione Donato Toma annunciò Urbi et Orbi che il governo avrebbe azzerato il disavanzo sanitario pari a 120 milioni di euro.
Fonti interne alla struttura commissariale raccontarono che la Degrassi non aveva affatto gradito l’annuncio diffuso da Toma perché metteva a rischio un’operazione che doveva restare riservata fino all’approvazione dell’emendamento.
Purtroppo per la sanità molisana così è stato e nei giorni scorsi la norma è stata bocciata dal Parlamento.
Nel frattempo Toma aveva chiesto un incontro al ministro Speranza per affrontare la spinosa questione legata alla vendita del Gemelli Molise a un fondo anonimo svizzero.
In sostanza il presidente continua a lamentarsi del fatto di non essere stato informato ma le nostre fonti affermano esattamente il contrario poiché, dicono, è stato informato una prima volta nello scorso mese di dicembre e successivamente nel mese di maggio.

L’incontro a Roma c’è stato venerdì scorso e Toma ha voluto al suo fianco la commissaria ma ad aspettarli non c’era Speranza bensì il capo di gabinetto Goffredo Zaccardi.
È stata questa l’ennesima brutta figura rimediata dal presidente che ha coinvolto indirettamente anche la Degrassi colpevole, a mio parere, di non aver esercitato i pieni poteri nei confronti dell’Ente commissariato.
Anzi da qualche settimana appariva il contrario.
Di certo essere “snobbata” da chi l’ha indicata non deve essere stata una piacevole sorpresa per la Degrassi e questo potrebbe essere stato uno dei motivi delle sue dimissioni.

Peraltro è da sottolineare che tra gli obiettivi mancati nell’attuare il piano di rientro c’è anche la brutta faccenda relativa ai circa 27 milioni di euro pagati dai molisani con le addizionali Irap e Irpef e non versati dalla Regione sul conto della sanità.
Come ricorderete l’ex commissario Angelo Giustini aveva prodotto diversi solleciti e un esposto alla Procura della Corte dei conti ma, a quanto pare, tutto sarebbe finito nel dimenticatoio e non è dato sapere quali iniziative ha assunto la commissaria dimissionaria per recuperare quei soldi. E così i 68 milioni di euro che spettano al Molise restano bloccati a discapito del servizio sanitario regionale.

Naturalmente permane la gravissima carenza di personale sanitario (nonostante le reiterate promesse fatte dal direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano che non hanno risolto un bel nulla), la Torre di Babele al Cardarelli che forse non c’è più e il Molise resta senza un Covid Hospital, il punto nascite di Termoli chiuso da Florenzano e Degrassi e riaperto dai giudici del Tar, le inchieste aperte dalla Procura di Campobasso sulla pessima gestione della pandemia e, da ultimo, la cessione del Gemelli Molise a un fondo anonimo svizzero.

Naturalmente rispetto i “gravi problemi personali” ma resto convinto che le motivazioni delle dimissioni di Degrassi siano anche di altro tipo.

Che succederà ora?
Con molta probabilità Donato Toma chiederà per l’ennesima volta la nomina a commissario per la sanità ma fonti ministeriali escludono tale possibilità.
Staremo a vedere.

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