Da anni stiamo cercando con tutte le nostre energie – da ultimo sostenendo le lodevoli iniziative del comitato NO LOTTO ZERO – di batterci perché le risorse comunitarie, statali e regionali, non vengano più sperperate per mega opere inutili e dannose a solo vantaggio delle cricche padronali del cemento e dei politici al loro servizio, ma vengano riconvertite in un piano straordinario regionale per l’occupazione nel settore edile dedicato alla manutenzione ambientale tra cui, appunto, la messa in sicurezza dei fiumi.

Né ci convince la sceneggiata del sindaco di Pettoranello che scarica tutto su altri: vero che ci sono evidenti e precipue responsabilità della Regione e del Ministero dell’Ambiente, che riguardano gli interventi strutturali di manutenzione ordinaria dei fiumi, cioè la messa in sicurezza definitiva degli argini e la pulitura.

Ma ciò non esimeva il sindaco NINI dal provvedere ai minimi interventi comunali in via di somma urgenza, che sono di sua esclusiva competenza, sia pure “tampone” in attesa di quelli suddetti più complessi e di là da venire. Infatti, prima dell’ultima esondazione dei giorni scorsi giorni, già a febbraio, a marzo e ottobre il sindaco di Pettoranello aveva potuto ben vedere che alla minima pioggia un po’ più forte il Carpino esondava sul suo territorio, creando ingenti danni: e dunque, per quale ragione, appena dopo la prima esondazione di febbraio il suddetto sindaco di Pettoranello non ha subito disposto piccolissimi lavori di somma urgenza, dal costo minimo, per porre in sicurezza almeno temporanea i margini ? Ed anzi, lo sollecitiamo ad intervenire subito in tal senso rimuovendo tale inerzia !

Dunque, sin quando non provvederà a questi piccoli lavori di somma urgenza, il sindaco NINI Andrea sarà per sempre coinvolto, anche se si ritiene assolto solo per aver fatto una nota di sollecito al Ministero. Del resto la domanda che anche altri ci hanno posto, è nata spontanea: cosa ha fatto e cosa fa questo sindaco durante tutto il tempo che passa nella sede comunale?

In ogni caso è chiaro che i ritardi del Ministero dell’Ambiente e della Regione nell’assegnare le somme rimangono il problema principale: ma consentiteci di osservare che quando si è trattato di finanziare i compensi ai progettisti dell’inutile e dannosa mega opera del “Lotto zero”, il Governo regionale Iorio su richiesta della giunta comunale di Isernia di destra del 2011, in un batter d’occhio, ha trovato subito ben 4 milioni di euro dal “fondo della coesione sociale” , peraltro salvando ex post il Comune stesso dal buco finanziario che aveva creato in precedenza nel dare l’incarico senza copertura.

Mentre il Presidente della Regione Toma in questi giorni si sta agitando, non per le esondazioni, ma per sbloccare con urgenza altri 170 milioni sempre per tale inutile mega opera. E così fu per i 52 milioni dell’altro inutile mega famigerato “auditorium” di Isernia.

Morale: i comitati esecutivi della borghesia sanno come trovare subito i fondi pubblici per realizzare qualcosa, ma solo quando conviene alle consorterie padronali di cui sono espressione. Le vere esigenze sociali sul territorio, quelle, possono sempre attendere.

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