Niente però è dato sapere su tempi, modalità e criteri dell’intervento

Da anni (sarà un decennio o forse più !) Castello Pandone di Venafro è out nella parte retrostante. Transenne, inferriate e divieti di accesso ostruiscono strade e camminamenti a monte e tutt’intorno all’involucro medievale cittadino che in epoche diverse ospitò personaggi di spicco, da Iacovella Contessa di Celano e Venafro al più noto Conte Enrico Pandone in ragione dei cavalli che vi affrescò a rilievo all’interno.

Entrambi però, tanto la donna che l’uomo vissuti tra XIV e XV sec., ebbero una conclusione della loro esistenza non proprio fortunata, anzi : Iacovella venne addirittura incarcerata dal figlio Accrocciamuro per ragioni di potere di quest’ultimo ed Enrico finì decapitato nella zona dei Tribunali a Napoli avendo parteggiato per la parte politica perdente e non aver sostenuto l’allora Re spagnolo di Napoli. Ebbene siffatto importante involucro medievale venafrano è sempre in attesa della sistemazione di aree e zone  retrostanti dopo gl’interventi negli anni che hanno di molto trasformato esteriormente la struttura. Ma sui criteri d’intervento delle opere a farsi ben poco è dato sapere.

L’unica certezza nel merito sono recenti contatti tra la struttura tecnica comunale di Venafro e l’ente finanziatore delle opere, ossia la Regione Molise, che ha stanziato una cospicua somma per sistemare l’esterno e le aree circostanti del Pandone. In effetti si vuole che nel breve dovrebbe vararsi un progetto esecutivo, con relativi pareri ad hoc. Dopodiché spazio alla decisione ultima dell’organo politico (Ma chi, Regione Molise o Comune di Venafro ? Altra incertezza … !) circa la viabilità futura tutt’intorno al Pandone, determinazione che verrà assunta solo a lavori ultimati. E su tale aspetto la collettività venafrana è divisa tra chi opta di mantenere il camminamento esclusivamente pedonale intorno al Pandone e chi invece vede di buon grado il ripristino della viabilità su gomma, seppure con opportune prescrizioni.

Di contro condivisione piena della comunità venafrana a che riprendano e si concludano nel breve i lavori a monte ed intorno al castello cittadino per fruirne finalmente nella piena e bella interezza storico/strutturale, cosa questa impedita ed impossibile da decenni stanti transenne, inferriate e divieti d’accesso che tanto avviliscono e mortificano l’intero rione Colle che accoglie l’imponente ma parzialmente fruibile -per quanto appena scritto-  Castello Pandone di Venafro.

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