Di Maio: “Una manina tecnica o politica ha cambiato il testo. Così non lo votiamo”. E annuncia la denuncia in procura. Ma il Quirinale: “Mai ricevuto nulla”.

Il vicepremier scrive su Facebook

“È accaduto un fatto gravissimo! Il testo sulla pace fiscale che è arrivato al Quirinale è stato manipolato. Nel testo trasmesso alla presidenza della Repubblica, ma non accordato dal Consiglio dei Ministri, c’è sia lo scudo fiscale sia la non punibilità per chi evade. Noi del MoVimento 5 Stelle in Parlamento non lo votiamo questo testo se arriva così. Questa parte deve essere tolta. Non ho mai detto che si volevano aiutare i capitali mafiosi. Non so se una manina politica o una manina tecnica, in ogni caso domattina si deposita subito una denuncia alla Procura della Repubblica perchè non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato!”

Stupore però viene manifestato dal Quirinale dove, assicurano, il decreto non è mai arrivato.

Quando si arriva a gridare al complotto vuol dire che non si hanno più argomenti. Berlusconi quando era in difficoltà attuava la stessa tecnica, forse, con risultati migliori. Di certo non è la prima volta che Di Maio evoca una presunta “manina”: già alla presentazione del decreto dignità, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico aveva accusato il Tesoro di aver inserito a sua insaputa il passaggio sui presunti 80mila posti di lavoro in meno che il provvedimento avrebbe causato. Salvo poi scoprire che la firma era proprio quella di Di Maio.

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