Di passi avanti ne ha fatti, e tanti, il presidente della Regione Molise. Basti pensare che dal 2018 ad oggi è passato dal re del porno ad imperatore di Francia.

Resta ormai un lontano ricordo il dibattito in aula consiliare quando, in uno dei soliti battibecchi con Andrea Greco reo di essere esponente della forza politica che a Roma ostacolava la sua nomina a commissario ad acta alla sanità, Donato Toma attaccava anche Rocco Casalino e, durante il suo intervento istituzionale, disse: io sono meglio di Rocco, ma non di Casalino, di quell’altro Rocco. L’ilarità in aula prese il sopravvento di fronte ad una oratoria politica di così alto livello.

Mai nessuno nella storia politica mondiale aveva avuto l’ardire di osannare le proprie qualità fino a paragonarsi, superandolo, al re del porno italiano.

La politica è l’arte del possibile tanto che, col trascorrere del tempo, il governatore del Molise si è dato un tono fino a trasformarsi da pornodivo a iettatore. Sempre pubblicamente, sempre in Consiglio regionale.

Stavolta fuori microfono.

Il destinatario? Sempre Andrea Greco capogruppo dei 5stelle.

Ti auguro un cancrus ai testicoli disse Toma nel corso di un altro Consiglio regionale.

Persino oggi il giovane Greco, di tanto in tanto, ricorda quelle parole nei suoi interventi i aula.

“Era riferita al segno zodiacale” si giustificò il governatore del Molise che, ad agosto 2021, è riuscito pure a farsi nominare commissario ad acta alla sanità perché in Italia non si è trovato nessuno che volesse venire in Molise a ricoprire l’incarico.

Una nomina che ha comportato un’altra involuzione politica del presidente commissario: la sdoppiamento della personalità. Come presidente sono d’accordo con voi, si sente spesso dire in aula quando si discute del tema, ma come commissario non posso accettare provvedimenti che vanno contro la volontà del tavolo tecnico ministeriale. Ed ancora: a queste domande non posso rispondere perché il mio ruolo di commissario mi impedisce di riferire in aula.

Si arriva così all’ultimo round, fino ad oggi. Ultimo in graduatoria nella classifica dell’indice di gradimento dei governatore italiani pubblicata da Il Sole 24 ore, Donato Toma non ha dubbi: sfido chiunque, nelle mie condizioni politiche dove la guerra mi viene fatta dall’interno della coalizione, ad avere una percentuale così alta. Vuol dire che stiamo lavorando bene. Dovrebbero nominarmi erede di Napoleone.

Forse, per alcuni versi, il sillogismo tra il Napoleone del 2022 al Rocco Siffredi di inizio legislatura, non è poi del tutto infondata. La differenza è che quest’ultimo trova la sua fama sul set cinematografico. Napoleone era famoso anche per la sua appassionata vita sentimentale che accompagnava la gloria delle sue vittorie militari.

Ora, vista la orma obsoleta “Amica chips” di Rocco,  non resta che vedere se è iniziato il conto alla rovescia per i 100 giorni del Napoleone del terzo millennio.

 

Paoline Furès

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