di Tonino Atella

Alti diversi metri, chiudono alla vista il luogo di culto.

Il verde naturale di alberi, piante, fiori ect. è bellissimo. Abbellisce e dà suggestione e bellezza naturale ai luoghi. Quando però tale verde è eccessivo, comporta tutt’altro. Si prendano gli oleandri lungo la SS 85 Venafrana dinanzi alla Basilica di San Nicandro a Venafro. Non potati da anni, sono cresciuti a dismisura, addirittura di diversi metri in altezza e tantissimo in larghezza, tanto da “chiudere” del tutto alla vista di quanti transitano a piedi o su gomma sulla statale il venerato luogo di culto venafrano, nella cui cripta sottostante trovasi il Sarcofago che custodisce le spoglie mortali del Patrono San Nicandro. Basilica cioè praticamente coperta da tali enormi oleandri, che vanno conseguentemente potati e contenuti in altezza e larghezza perché il luogo di culto torni ben visibile a tutti e continuativamente.

L’urgenza di siffatto intervento di potatura di tale verde eccessivo è dovuto sia ai motivi appena esposti e sia all’imminente ricorrenza dei festeggiamenti patronali di Venafro. Questi in effetti richiamano tantissimi fedeli nei pressi di tale luogo di culto in occasione dell’asta (l’ “ammessa” popolare) per mettersi in spalla i simulacri sacri per la solenne processione conclusiva di rientro della serata del 18 giugno e per l’avvio dello stesso rito religioso. I venafrani cioè a centinaia sono soliti assistere ad “ammessa” e partenza della processione posizionandosi giusto là dove oggi sono cresciuti a dismisura gli oleandri, dal che l’ennesimo motivo dell’urgenza della loro potatura anche per conferire la giusta bellezza naturale ai luoghi in questione. Intervento di potatura che compete al Comune di Venafro e che i venafrani auspicano che avvenga nei tempi giusti e con le modalità dovute.

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