Prendo atto, in merito alle sue accuse di familismo all’interno dell’Italia dei Valori, che anche in Molise vale il detto del bue che dice cornuto all’asino. Ma siccome questo terreno non mi appassiona preferisco parlare di lavoro.

Non si può fare a meno di notare i suoi recenti tentativi di rigenerarsi dal triste fenomeno dello  Iorismo attraverso espedienti vari , vedi la kermesse alla Piana dei Mulini e l’uso un pò grillino dei moderni social network.

Se da una parte apprezziamo l’impegno, dall’altra, temiamo che questo non possa bastare ai fini del raggiungimento dell’obiettivo.

Se davvero sta cercando di riscattarsi dal passato, invece di scomodarsi ad alzare la coperta in casa d’altri, sarà il caso che provveda a  chiarire alcune sue posizioni rispetto a vari argomenti di pubblico interesse.

Ci da spiegazioni sulla società Aereoporti Molise s.p.a? Come mai è ancora aperta ?

Come mai continua a tenere in piedi i nuclei industriali? Quando si deciderà a dimezzare le

partecipate della Regione Molise, come noi da tempo suggeriamo, utilizzate soltanto per elargire poltrone a chi le è vicino e ha subito qualche sfortuna elettorale?

Quanti altri soldi pubblici intende spendere per lo Zuccherificio, per la Solagrital e per tutte quelle aziende decotte che , soltanto per ragioni opportunistiche ed elettorali ha tenuto in piedi in questi anni?

Cosa vuole dirci sull’inutile apertura e la imminente chiusura del reparto Bambin Gesù presso l’ospedale Vietri di Larino? Vuole negare che si è trattato di un’operazione di mera propaganda elettorale e che ha contribuito soltanto all’aumento dei costi di una sanità già al collasso?

Quando smetterà di fare delibere di giunta per la distribuzione di contributi a pioggia invece di occuparsi di atti di carattere di indifferibilità e urgenza?

Queste che le ho posto, caro Iorio, sono soltanto alcune delle faccende di lavoro sulle quali varrebbe la pena di discutere. Inizi da qui il suo percorso di rigenerazione, risponda  e dimostri, se ne è in grado, di essere diverso dal solito Iorio che, dopo aver portato il Molise  alla deriva,  guarda la pagliuzza nell’occhio dell’altro senza veder la trave nel suo.

Esiste una sentenza del tribunale che parla della gestione personale e familistica della cosa pubblica che le è costata una condanna, seppur in primo grado, ad un anno e sei mesi per l’affaire Bain &Co. Pensa davvero che per riscattarsi basti ribaltare il problema del familismo addosso a qualcun altro?

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