A.G.C.I. MOLISE, CONFCOOPERATIVE MOLISE e LEGACOOP MOLISE scrivono al presidente Toma, all’assessore Marone, al dg Asrem Florenzano, al prefetto Federico, al prefetto Callea e alla Cgil, Cisl e Uil.

Oggetto: Richiesta di interventi coordinati e urgenti a supporto delle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie, per anziani e non, per prevenire tra gli ospiti e gli operatori la diffusione del COVID 19.

Pregiatissimi,

queste settimane viviamo tutti con grande preoccupazione e ansia la costante crescita nel territorio regionale dei casi di contagio da Covid-19 e del numero delle persone che non riescono a superare la malattia. La situazione di rischio è molto diffusa e capillare. Le persone più fragili e la popolazione anziana sappiamo essere quelle più esposte e che necessitano di misure appropriate e tempestive di intervento.

Le strutture residenziali per gli anziani, quelle socio-assistenziali e le RSA, sono nuovamente al centro dell’attenzione della stampa e dei mezzi di comunicazione. I casi di contagio che si manifestano, per quanto circoscritti al momento ad alcune realtà, destano allarme su tutto il sistema, in quanto coinvolge gli ospiti, i loro familiari, i soggetti gestori e tutti gli operatori in esso impegnati.

In questa situazione sentiamo la necessità e il dovere di esternare le diffuse e assai gravi difficoltà che le nostre associate ci segnalano, nel rapporto con i servizi del sistema sanitario regionale dei diversi distretti, per la gestione delle situazioni critiche che quotidianamente si presentano.

Segnaliamo una casistica varia e, per molti versi, drammatica:

– la finora mancata applicazione, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni e le richieste esplicite, al sistema sanitario regionale, una attività di screening diretto agli operatori e ospiti delle strutture residenziali;

– la difficoltà ad avere tempestivamente i tamponi per gli ospiti con sintomi o nelle fasi di ingresso in struttura o al loro rientro da visite mediche esterne;

– la irraggiungibilità di molti medici di famiglia per monitorare lo stato di salute dei propri pazienti ospitati in struttura.

A tutto ciò si somma l’incertezza che vivono i nostri operatori, che come tutti i cittadini, al presentarsi di sintomi incerti e in mancanza di una presa in carico e valutazione tempestiva del proprio stato di salute, si trovano in malattia e quarantene che li portano ad assentarsi dal posto di lavoro, aggravando una situazione di carenza di personale in servizio.

A fronte di questa situazione di difficoltà generale, le nostre cooperative sociali si stanno impegnando al massimo per applicare tutte le misure organizzative e i protocolli di sicurezza antiCovid concordati e definiti negli accordi a livello nazionale e regionale con le OO.SS, nonché nelle linee operative dell’Istituto Superiore di Sanità per la prevenzione e controllo delle infezioni da Covid nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali.

Lo si sta facendo con il senso di responsabilità che occorre in questa situazione d’emergenza, che ha evidentemente profili drammatici per la vita di tutte le persone coinvolte: imprenditori, cooperatori,
lavoratori, ospiti e pazienti.

Ma proprio per questo chiediamo con la massima urgenza la definizione e lamessa in atto di
misure che intervengano immediatamente a superare le criticità segnalate.

Riteniamo indispensabili una serie di interventi che garantiscano:

– la messa a disposizione dei differenti dispositivi di protezione individuali (DPI), che sono necessari a garantire l’operatività delle strutture e dei servizi erogati a domicilio per le persone più fragili, anziani in testa. Ciò, anche tenuto conto delle nuove difficoltà di approvvigionamento che si stanno riscontrando e dei prezzi speculativi e immorali che molti fornitori stanno praticando;

– l’erogazione di ristori sulle mancate entrate, causate in particolare dalla richiesta riserva di posti letto per gli eventuali periodi di quarantena anti Covid 19, a cui le imprese da noi rappresentate stanno ottemperando in ossequio all’attuazione delle diposizioni del Governo Nazionale, della Regione, dall’ATS e dall’ISS;

– la formazione degli operatori dell’assistenza domiciliare come supporto agli anziani e ai soggetti che presentano sintomatologia da contagio del Covid 19;

– un supporto per le strutture che registrano la presenza di soggetti contagiati da Covid 19, prevedendo una fattiva collaborazione con le strutture sanitarie territoriali e i servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);

– un supporto economico per le maggiori spese dovute al personale in sostituzione. Interventi di questo tipo sono stati adottati da diverse Amministrazioni regionali, tra cui segnaliamo tra i più efficaci quelli adottati in Piemonte, Veneto e Toscana. È fondamentale che misure similari possano essere attuate anche nella nostra regione, soprattutto, siamo certi della loro drammatica necessità.

Animati da quella cultura cooperativa e democratica che ci muove nell’esercizio di una cittadinanza attiva e solidale, con spirito di responsabile e leale collaborazione, attendiamo un rapido cenno di riscontro e porgiamo i nostri più cordiali saluti.

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