di Giovanni Minicozzi

A distanza di tre anni esatti dal suo insediamento dobbiamo constatare il totale fallimento dell’assemblea regionale del Molise che si dimena tra il distacco totale dalla drammatica  realtà e le frequenti inutili  sceneggiate tragi-comiche da parte di alcuni protagonisti.

Oggi come sempre la riunione del consiglio si è dimostrata totalmente deludente.

Sedute inutili e spesso dannose per i cittadini, interpellanze, mozioni e ordini del giorno senza che la giunta assuma coerenti e conseguenti decisioni, produzione legislativa pressoché nulla.

Le pochissime leggi approvate frequentemente vengono impugnate dal governo,  totale mancanza di una visione strategica sul futuro del Molise.

Per altro tra le leggi osservate “bonariamente” dal governo Conte e dall’ ex ministro per gli affari regionali Francesco Boccia c’è l’interpretazione autentica sui consiglieri supplenti con l’impegno, mai onorato,  assunto da Toma di modificarla.

In sostanza al netto delle autocelebrazioni del presidente della Regione  l’aula è avvolta dal nulla e dalla ricerca di un riposizionamento per taluni consiglieri di centrodestra  consapevoli del fatto che l’attuale presidente non ha più consenso elettorale tra i molisani con la improbabile speranza di una loro rielezione.

Secondo indiscrezioni ben 10 sostenitori di Donato Toma avrebbero bussato alla porta della Lega ma Salvini non li vuole.

Fuori dal Palazzo, invece, i molisani chiedono invano un’assistenza sanitaria decente, il rilancio delle attività produttive, una politica sociale in grado di soddisfare le richieste dei disabili e dei poveri nonché un’azione efficace per bloccare la desertificazione demografica del Molise.

Ma loro evidentemente pensano ad altro.

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