Dopo il via libera all’unanimità da parte del Consiglio comunale, Pesche si appresta a dotarsi del registro delle disposizioni anticipate di trattamento. Grazie alla legge sul testamento biologico, approvata di recente dal Parlamento, sarà consentito ai cittadini di esercitare il diritto di rifiutare in tutto o in parte i trattamenti sanitari, comprese la nutrizione e l’idratazione artificiale.

Potranno farlo nella piena capacità di intendere e volere, prima che subentri un’incapacità mentale. Il Comune di Pesche è tra i primi in Italia a dotarsi di questo registro. Lo ha fatto grazie alle sollecitazioni di alcuni cittadini, ha spiegato l’assessore comunale al Bilancio, Marika Palumbo. Il biotestamento può essere sottoscritto anche attraverso una scrittura privata autenticata, ma il Comune di Pesche ha voluto comunque semplificare le cose ai cittadini.

Indubbiamente si tratta di una scelta destinata a far discutere, quella del Comune di Pesche. Una decisione controcorrente, almeno rispetto a quei sacerdoti che fecero suonare le campane a morto all’indomani dell’approvazione della legge da parte del Parlamento. Ma l’amministrazione comunale va avanti per la sua strada, senza polemizzare. Si ritiene giusto dare libertà di scelta ai cittadini.

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