L’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, previsto per il primo luglio, comporterebbe per le famiglie una stangata da 135 euro l’anno. 

A tanto ammonterebbe, spiega il direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio Mariano Bella, l’importo che sarebbe devoluto dalle famiglie all’incremento della spesa, visto che l’alquota impatta sul 70% dei consumi totali. Si tratterebbe, per il solo 2013, dal luglio a dicembre, di 70 euro in più che “contribuirebbero a deprimere i consumi”.  L’Ufficio studi ha anche rivisto le stime sulla nati-mortalità delle imprese del del commercio al dettaglio a fine anno: sono 26mila quelle che potrebbero scomparire a causa della crisi.
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