di Massimiliano Scarabeo
Con l’arrivo delle nuove fatture di elettricità e gas, migliaia di piccole imprese rischiano di chiudere i battenti nel nostro paese, non potendo sostenere bollette astronomiche e un così forte aumento dei costi a loro carico. Un terremoto economico che provocherebbe per la nostra economia effetti addirittura peggiori della crisi Lehman Brothers del 2008.
Secondo le stime di Assoutenti, gli extra-profitti delle società energetiche e i contributi riconosciuti dallo Stato agli operatori del settore rappresentano un “tesoretto” di complessivi 40,6 miliardi di euro. E allora perché non utilizzare questa cifra per contrastare la crescita delle bollette? Gli extra-profitti delle società dell’energia ammontano a 27,9 miliardi di euro: 7,9 miliardi di euro legati alle fonti di energia fossile e 20 miliardi di euro gli extra-profitti derivanti dalle fonti rinnovabili. Non solo degli extra-profitti per effetto delle differenze tra i costi di produzione di energia e le quotazioni sui mercati, ma anche dei contributi pubblici che lo Stato riconosce sulle produzioni di energia.
Risorse alle quali il Governo può attingere e destinare al caro-bollette senza gravare sui bilanci dello Stato. Eppure non lo fa, perché?
Articolo precedenteMeteo: previsioni del tempo per il giorno 15/02/2022
Articolo successivoMagistratura corrotta? Anche il Molise vittima del super potere dei giudici