Riceviamo e pubblichiamo

Il 18 gennaio a Roma abbiamo avuto ampie rassicurazioni sia dal Direttore Generale del Ministero del Lavoro, Ugo Menziani, che dal Capo della Segreteria Politica del Ministro Poletti, Bruno Busacca. Entrambi dopo aver visto che la Regione Molise a Dicembre 2016 anziché utilizzare i 20 milioni di euro stanziati in modo vincolato con la Legge 185 del 24.09.2016 per pagare la mobilità in deroga ai 1744 lavoratori aventi diritto avviando per loro anche misure di politiche attive del lavoro, aveva adottato la Delibera di Giunta n. 638 del 30.12.2016 in cui si inventava una nuova platea di beneficiari in contrasto con la Circolare Ministeriale n. 34 del 4.11.2016 che vietava questa possibilità, si sono messi a disposizione per trovare una soluzione alla vertenza di 1744 persone del Molise.

Il 18 gennaio a Roma siamo riusciti a superare lo scambio di mail del 10 e 12 gennaio tra l’Assessore Veneziale e lo stesso Ministero sulla questione, ottenendo un risultato positivo straordinario che ovviamente deve essere condiviso e sostenuto politicamente da Frattura e dalla Regione Molise. Ebbene se per il Ministero è sufficiente una lettera del Presidente della Giunta al Ministro Giuliano Poletti per aprire un confronto politico chiarificatore e risolutivo, perché il Presidente Frattura non intende avanzare la richiesta a nostro favore? Che senso ha aver votato la Delibera n. 242 in Consiglio Regionale sul nostro problema se poi quando si apre uno spiraglio positivo il Presidente Frattura decide di non intervenire e di non agire? Perché?

La Giunta Regionale sappia che non ci fermeremo fino a quando non raggiungeremo il risultato di vederci riconosciuti i nostri diritti. Il Presidente della Regione non può rivolgersi a noi dicendoci che è disponibile ad accompagnarci a Roma, perché noi a Roma ci siamo già andati da soli e abbiamo già parlato e bene con il Ministro del Lavoro, comprendendo che l’ostacolo non è Roma ma è la Regione Molise. Ci spieghi perché è contrario e perché continua ogni volta a parlare d’altro anziché fare il proprio dovere, rivolgersi ufficialmente al Ministro Poletti e concordare con lui le modalità di risoluzione della nostra vertenza.

P/il Comitato
La Portavoce
Carolina D’Antino

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