Odori e colori naturali di Venafro, beni da apprezzare e di cui fruire a pieni polmoni e con la propria vista

 

Molto spesso si sente dire di presunto inquinamento a Venafro. Un ambiente, a detta di taluni, non sano, addirittura malato a tal punto da sconsigliarsi di assumere cibi del territorio e come tale da evitare per ovvii motivi di salvaguardia della salute personale. Questo è il parere di taluni, per fortuna comunque non di tutti. Un allarme cioè non generalizzato, e questo è già tanto. Ciononostante c’è, circola e persiste la voce di tale presupposto inquinamento ambientale a Venafro, situazione però che da quanto segue sembra essere tutt’altro, per fortuna. Il riferimento è per i colori e gli odori naturali, sinonimi -si pensa- di ambiente sano, che inebriano la città e che rappresentano splendidi biglietti naturali da visita agli ingressi dell’abitato, specie nel presente periodo primaverile sinonimo appunto della bella natura che “riparte”, come si svegliasse e tutto avvolge. Vediamo da vicino la situazione, in base ai diversi punti cardinali. Arrivando da sud si resta favorevolmente avvolti dai colori e dai profumi del tiglio, alberi che fiancheggiano la statale 85 Venafrana all’ingresso sud della città e che proseguono su via Campania, spandendo tutt’intorno profumi gradevolissimi. Da sud a nord di Venafro per segnalare le meravigliose e profumatissime ginestre sui pendii di Monte Santa Croce. Un colpo d’occhio unico, bellissimo ed impreziosito da odori naturali unici. Quindi ad ovest coi secolari ulivi, albero nobile di Venafro. Chi arriva dalla Capitale resta colpito soprattutto dalle chiome rigogliose dei secolari ulivi venafrani, vanto storico della città sia per l’olio che ne deriva e sia per il profumo naturale che emanano. Non intenso come tiglio e ginestre, ma comunque percepibile e gradevole. La chiusura con la robinia, magnifico albero all’ingresso est di Venafro. Profumatissimi i suoi tipici “grappoli” di fiori bianchi meravigliosi da abbellire Viale San Nicandro che porta alla Basilica del Santo Patrono ed emanare profumi intensi. Ed allora la domanda : siffatte ricchezze naturali come colori e profumi di tigli, ginestre, ulivi e robinie ai quattro ingressi venafrani sono segno evidente ed inconfutabile di inquinamento o piuttosto di ambiente e territorio sani ed assolutamente  garanti della salute di tutti ? Nel frattempo … un grosso respiro per incamerare tali preziosissimi odori naturali e l’invito a spandere lo sguardo tutt’intorno per incamerare coi propri occhi quanto la natura continua a regalarci a Venafro.

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