di Giovanni Minicozzi
Gli ultimi dati diffusi dall’Istat certificano che in Italia sono finite in povertà assoluta oltre due milioni di famiglie, ovvero circa sei milioni di persone alle quali mancano perfino i generi di prima necessità per poter sopravvivere.
Nel Molise il 20% dei residenti, oltre cinquantamila persone, lottano contro la povertà. Di certo la pandemia ha accentuato il dramma ma i danni sono stati causati anche dalle scelte sbagliate o mancate dal governo regionale. È di questi giorni la clamorosa notizia, passata per lo più sotto silenzio, relativa a una delibera approvata dalla giunta regionale con la quale si impegnano due milioni di euro da distribuire alle quattro diocesi del Molise.
In pratica i vescovi di Campobasso, Termoli, Isernia e Trivento riceveranno 500 mila euro a testa. Senza nulla togliere alle pregevoli attività sociali della chiesa a mio modesto giudizio quei fondi potevano essere assegnati ai comuni che ben conoscono la mappa di persone indigenti da sostenere con prodotti di prima necessità.
Conosco personalmente alcuni vescovi del Molise e mi sento di escludere ipotesi di voto di scambio clientelare ma di certo per tutti i politici “accaparrarsi” il sostegno elettorale della chiesa diventa fondamentale per le successive elezioni. Sullo sfondo resta la decisione quanto meno irrazionale assunta all’unanimità dalla giunta regionale del Molise.