Il “dietro front” – almeno per ora – della Sata Sud, circa il paventato trasferimento di 24 operai in Trentino sotto minaccia di licenziamento, dimostra che solo con la lotta operaia e la solidarietà tra tutti i lavoratori, solo con la coscienza di classe, è possibile difendersi in modo efficace dalle angherie padronali.

Ed infatti è stato lo sciopero compatto di tutti i 72 lavoratori della Sata Sud di Pozzilli a far ottenere questo risultato. In ogni caso è necessario tenere sempre alta la guardia poiché appena essa si abbassa il padrone torna all’attacco. Ed è altresì tempo, in generale, di uscire da questa situazione di arretramento e di passività delle lotte dei lavoratori; un incoraggiamento in tal senso è dato proprio da questa vertenza locale condotta dalle maestranze della Sata Sud.

Tra l’altro non è nuova la storiella di questi padroni di aziende che fruiscono da anni di ingenti agevolazioni pubbliche, soprattutto per il Sud, Molise incluso, pagate con le tasse dei lavoratori, per poi sbaraccare ex abrupto lasciando gli operai e le loro famiglie in mezzo alla strada. Quanto meno i padroni che fanno queste operazioni dovrebbero restituire tutti i fondi pubblici ricevuti direttamente o come sgravi contributivi e fiscali.

Così come è necessario che queste singole lotte aziendali escano dall’isolamento, vengano tra loro coordinate anche eleggendo un coordinamento dei lavoratori, partendo da un piano locale sino un piano sempre più generale e diffuso, creare delle casse di resistenza per gli scioperi operai.

Ma più in generale è necessario legare le lotte per la difesa immediata del pane e del lavoro – ad esempio come quelle della Sata Sud – alla lotta più prospettiva per il controllo operaio sulla produzione e sui libri contabili aziendali, sino alla rivendicazione generale di un provvedimento di nazionalizzazione senza indennizzo, e sotto il controllo dei lavoratori, delle aziende che licenziano le maestranze scaricando la crisi del loro sistema sui lavoratori, nel nucleo industriale di Isernia come altrove.

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