Di seguito pubblichiamo una nota stampa dei consiglieri regionali Frattura e Ciocca su audizione in I° Commissione in merito alla legge di istituzione dell’Agenzia di Protezione Civile.

Una proposta di legge – quella portata all’attenzione della I Commissione consiliare nella giornata odierna e attinente l’istituzione dell’Agenzia di Protezione Civile –   che evidenzia ancora una volta lo scollamento della politica dalla realtà, quella che vivono da dieci anni le comunità terremotate.

Un’idea normativa, quella espressa dalla Giunta regionale, che non affronta affatto il percorso che la ricostruzione dovrà seguire dal prossimo mese di maggio, quando lo stato di criticità sarà definitivamente archiviato con tutto quello che ne consegue.
Questo, invece, ci saremmo aspettati avendo preso parte all’audizione in I Commissione insieme a tanti sindaci: una normativa chiara che avrebbe dovuto riguardare la ricostruzione mancata, tesa al ripristino, in tempi brevi, di una normalità che ormai manca da dieci anni. Non una legge che, di fatto, istituisce un nuovo soggetto che non sarà possibile sostenere economicamente, per il quale mancano il parere di legittimità e la copertura finanziaria.
Sono più che legittime le recriminazioni di alcuni sindaci chiamati a partecipare all’audizione che hanno potuto constatare le assenze del presidente/commissario ad acta Michele Iorio e del sub commissario delegato Nico Romagnuolo. Assenti dall’aula ma sempre in prima fila come al taglio del nastro dell’agenzia territoriale di Isernia della Protezione Civile, caduto in piena campagna elettorale.
Non solo: non può essere taciuta la tardiva consegna della proposta di legge che solo mercoledì pomeriggio è stata recapitata all’attenzione dei consiglieri regionali e che invece avrebbe dovuto essere analizzata nel dettaglio e in tempi ragionevoli per assicurare quello che dieci anni di struttura commissariale non è riuscita a garantire.
Ci si appella ancora al momento delicato, alla fretta che purtroppo è dettata dal ristretto margine di tempo rispetto alla scadenza dello stato di criticità, ormai agli sgoccioli. Ma è assolutamente da stigmatizzare, con forza, il solito atteggiamento della maggioranza di governo e di chi, soprattutto, ricopre ruoli speculari e di conseguenza avrebbe dovuto essere in aula per illustrare modi, tempi e risorse.
Una proposta, quella di istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, a nostro avviso lacunosa e poco concreta.
Il grido d’allarme ha coinvolto molti dei sindaci presenti che hanno sottolineato come sia improponibile mettere nero su bianco che i fondi per gli investimenti debbano essere utilizzati per le spese generali.
La norma che istituisce l’Agenzia regionale per la Protezione Civile non “parla” di  ricostruzione, soprattutto di quella urgentissima legata alla classe A: come rispondono la maggioranza e la struttura commissariale che ancora esiste ed è operativa alle domande lecite di quelle persone che vivono ancora fuori dalle proprie abitazioni dopo dieci anni dal terremoto?
Anche alcuni sindaci presenti in aula –  ovvero le Istituzioni che avvertono sulla propria pelle le difficoltà quotidiane legate alle istanze comprensibili e giuste delle persone che  vivono ancora nell’emergenza e quelle legate alla mancanza di un concreto progetto di ricostruzione e rilancio –  hanno rimarcato l’impossibile sostenibilità economica (tra l’altro non segnalata nella proposta di legge presentata dalla Giunta) di una ipotesi normativa simile.
Sarà appena il caso di ricordare che il ddl sul pareggio di bilancio, che il 17 aprile scorso ha ricevuto il via libera definitivo nell’ultimo passaggio parlamentare, ha chiuso ogni porta alle leggi che non recano alcuna indicazione sulla copertura finanziaria.
Urge una proposta di legge concreta, che “parli” di ricostruzione vera, che dia risposte alle domande dei cittadini e delle Istituzioni che combattono la quotidiana battaglia perché l’emergenza finisca davvero:  una proposta normativa che indichi da dove attingere i fondi, che offra spunti credibili che consentano la deroga al Patto di Stabilità, che indichi i tempi per la realizzazione e che chiuda con gli errori del passato.
Il centrosinistra ha più volte sostenuto di voler collaborare all’elaborazione di una proposta che abbia questi requisiti, che sia propositiva e risolutiva, che abbia un plafond economico certo e rintracciabile e che consenta in tempi definiti la fine di una emergenza durata dieci anni.
Per colmare questa lacuna normativa, come abbiamo già avuto modo di spiegare, siamo al lavoro per elaborare – con il supporto di professionalità del settore – una proposta di legge che definisca i tempi, crei nuovi e più utili strumenti amministrativi, riporti nell’alveo di interesse i comuni realmente danneggiati dal sisma, attribuisca la certezza dei ruoli e definisca quello principale dei Sindaci,  tenga nella debita considerazione le professionalità che nel frattempo si sono formate all’interno della struttura commissariale e degli uffici tecnici dei Comuni  nella certezza delle disponibilità economiche e individui percorsi semestrali di controllo e verifica sull’andamento delle attività di ricostruzione.
Paolo Di Laura Frattura
Salvatore Ciocca
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