di Giovanni Minicozzi

Le informazioni relative al fondo svizzero Capital AG, fondo che ha acquistato il 90% delle azioni del Gemelli Molise, risultano ancora del tutto carenti. Al di là dei comunicati ottimistici diramati dal Policlinico Gemelli, con la promessa del mantenimento sia  dei livelli occupazionali sia della qualità del servizio offerto, nessuno conosce il piano industriale redatto(?) dagli acquirenti.

Sarebbe importante e, a mio parere, necessario, informare i cittadini sulle future modalità di gestione della ex Cattolica. Così come sarebbe  necessario, per evidenti motivi di trasparenza, conoscere la provenienza del capitale impegnato per l’acquisto di Gemelli Molise.

I cittadini  hanno il diritto di conoscere la verità e vogliono la certezza  di poter escludere tassativamente qualsiasi operazione di riciclaggio, di fondi occulti di varia natura, di evasori che hanno nascosto all’estero fondi neri, di eventuali rientri  in Italia di fondi sporchi derivanti da tangenti incassate da politici molisani oppure di fondi dirottati all’estero  da alti prelati dello stesso Vaticano. Le  recenti scabrose vicende che hanno coinvolto il cardinale Angelo  Becciu e il finanziere molisano Gianluigi Torzi devono far riflettere.

Tali informazioni sono necessarie anche per poter affermare la totale estraneità di organizzazioni criminali come mafia, camorra e ndrangheta nell’operazione di compra-vendita del Gemelli Molise. Peraltro ad oggi il titolare effettivo del fondo svizzero Capital AG non risulta censito o, quanto meno, non è dato sapere chi è il finanziatore e/o gli investitori  che si nascondono dietro il manager Stefano Petracca.

Il vero problema è capire la natura del fondo Svizzero che si presenta sotto forma di società anonima. Tale circostanza rende impossibile conoscere il titolare effettivo e la provenienza dei fondi sia  ai fini dei requisiti soggettivi per l’accreditamento, sia per la  trasparenza imposta dal codice degli appalti (Anac) e, non ultimo, per contrastare eventuali operazioni di riciclaggio.

Ovviamente se venissero fornite tutte le notizie richieste e azzerati i dubbi sul capitale investito la compravendita sarebbe del tutto legittima. Segnalo, inoltre, una ulteriore evidente anomalia  che permane da oltre due anni, ovvero dalla trasformazione della Fondazione Giovanni Paolo II in Gemelli Molise Spa. Infatti risulta essere molto strana la presenza di un rappresentante della Regione nel Cda di una Società per azioni privata.

Il riferimento è all’avvocato Nicola Lucarelli,  già consulente del presidente della Regione Donato Toma, che occupa una poltrona nel Cda di Gemelli Molise e che, secondo le ultime informazioni diffuse dallo stesso  Policlinico Gemelli, resterà al suo posto insieme a tutto il management anche nel nuovo  assetto societario previsto dagli acquirenti. All’epoca della Cattolica e della fondazione Giovanni Paolo II era del tutto legittima la partecipazione  di un rappresentante della Regione negli organi di indirizzo e controllo ma oggi davvero non si comprende il senso di tale presenza.

Resta da capire, infine, quali esperienze metterà in campo il fondo Svizzero relativamente alla ricerca scentifica e all’alta formazione per poter ottenere lo stesso accreditamento del Gemelli Molise considerata la presenza del tutto marginale dell’Università  cattolica  all’interno della nuova società.

Ma questa è un’altra storia che vi racconterò quanto prima.

 

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