Nuovo incredibile capitolo della vicenda del prof. 93enne Carlo Gilardi, da due anni in una casa di riposo nel Lecchese da dove chiede di uscire per tornare alla vita libera nei propri campi

Sulla vicenda la solidarietà dal Molise e da Venafro in particolare

 

Si registra un ennesimo quasi incredibile capitolo nella vicenda socio/umanitaria che da due anni riguarda l’ex prof. del Lecchese, Carlo Gilardi, che continua a restare in una casa di riposo nella sua terra di nascita e residenza a seguito di decisione non propria e nonostante che l’anziano e lucidissimo ex docente ribadisca di continuo il proprio desiderio di tornare a vivere da uomo libero, autonomo ed auto decisionale nei propri campi per accudire a terreni, casa ed animali di cortile, ossia i naturali interessi della propria vita. Vicenda, si ricorda, che aveva coinvolto emotivamente anche il Molise con iniziative da Venafro a sostegno dell’anziano e che tanta presa avevano avuto sull’opinione pubblica molisana ed italiana in generale. Due musicisti infatti -il molisano Gianluca al piano ed il campano Angelo al clarino- registrarono sul web un loro duetto per piano e clarino, suonando  a sostegno del prof. Carlo e sollecitando implicitamente il rispetto della propria volontà e quindi il ritorno alla sua vita di uomo libero. Ed eccoci al nuovo capitolo della storia, riportando testualmente quanto si legge su Lecconews, giornale web del nord Italia : “CASO GILARDI – CONDANNATA LA PASIONARIA CHE ENTRO’ NELLA STANZA DEL 93ENNE”, è il titolo dell’articolo di Lecconews che così prosegue : “La solidarietà a Carlo Gilardi, ex professore in pensione e dal 30 ottobre 2020 ospite della …, costa un anno e dieci mesi di reclusione. E’ la pena inflitta a V.T., la cinquantenne bresciana che nel 2021 ha molestato l’amministratrice di sostegno, l’avv. …, manifestando davanti alla casa di riposo e facendo irruzione nella camera da letto di Carlo Gilardi”. Il prosieguo dell’articolo : “Mi sono unita alla battaglia per Carlo due anni fa –è la dichiarazione spontanea fatta in aula dall’imputata nell’udienza della mattina prima della sentenza- perché ho maturato un’ avvilente consapevolezza : Carlo è stato privato del suo bene più prezioso, la libertà. E’questione imprescindibile che Carlo debba tornare a casa, è suo diritto e deve poterlo esercitare”. “In effetti -prosegue Lecco news- V.T. era finita a processo e doveva rispondere di violazione di domicilio, tentata violazione di domicilio e molestie telefoniche, nonchè di non aver ottemperato al divieto di avvicinarsi alla casa di riposo … L’episodio più clamoroso il 10 ottobre 2021. Riuscì a entrare nella struttura, introducendosi nella camera privata del 93enne. Venne bloccata dal personale della casa di riposo e denunciata. Durante il processo la 50enne rispose alle domande del giudice precisando che voleva incontrare Carlo Gilardi e manifestare la propria solidarietà, posizione espressa nella personale deposizione. La battaglia della donna è stata quella di presidiare la struttura ed essere vicina a Carlo, che vuol tornare a casa. Ha manifestato anche a Roma davanti al ministero di grazia e giustizia ed ha sottolineato come il garante dei diritti delle persone private della libertà ha incontrato più volte Carlo Gilardi ed ha sempre sostenuto che Carlo dovesse rientrare al proprio domicilio”. Il pm Caterina Scarselli nel corso del dibattimento aveva chiesto un anno, mentre l’avv. Chiara Brizzolari che assiste V.T. aveva chiesto l’assoluzione, sollevando anche una questione di procedibilità per mancanza di querela. Il giudice Giulia Barazzetta ha inflitto un anno e dieci mesi, oltre al risarcimento di 1.500 per l’avv. …, amministratrice di sostegno, 4.mila euro per Carlo Gilardi e il pagamento delle spese processuali pari a 4.670 euro. L’avv. Chiara Brizzolari, difensore di V.T., ha commentato : “E’una sentenza ingiusta”. La vicenda non termina qui, ma procederà con l’appello. Nel mentre l’anziano ex docente continua a vivere da dove chiede di uscire per tornare agli affetti ed alle abitudini di una vita.

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