RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Non è mia intenzione quella di formulare giudizi e rilasciare pagelle di nei confronti di alcuno ma la questione che voglio descrivere è imminentemente politica, perché fortemente intrisa di una visione ideologica che la pone fra quelle più caratterizzanti il Movimento e la Giunta comunale a 5 stelle del capoluogo. Tuttavia e perciò, al ragionamento che mi spingo a fare in queste poche righe è immediatamente attribuibile un giudizio di merito se si considera l’importanza che riveste sul piano sociale.
Parliamo di rifiuti, urbani. Pochi giorni fa, nei dintorni di un cumulo di sacchetti di pattume indifferenziato che da troppo tempo ormai è sistematicamente abbandonato in strada da pochi e incivili cittadini probabilmente residenti, nei pressi della Porta San Paolo girovagava con fare ispettivo il Consigliere Cretella. Sicchè vistolo, io, romantico e inguaribile che sulle questioni ambientali ho da sempre molti nervi scoperti, ho immediatamente associata la sua presenza ad una sorta di pragmatismo che senza alcun dubbio di lì a pochi giorni ci avrebbe finalmente condotti alla definitiva risoluzione della questione.
Memore delle prime settimane e giorni dall’insediamento della giunta, quando schiere di exstracomunitari affollavano le salite del Castello Monforte e la via Matrix roncole e asce alla mano alla ricerca anche del più esile filo d’erba da tagliare e ripulire (supervisionati proprio dall’allora novello-assessore-Cretella) e lasciandomi trasportare dall’entusiasmo per la bella notizia in base alla quale sarebbe imminente persino l’impiego dei percettori di reddito di cittadinanza in lavori socialmente utili, ho immaginato che oramai il centro storico stava per tornare il gioiello accogliente e caratteristico che conosciamo.
Non così, purtroppo. Conosciamo l’Assessore ed il suo celebre impegno associativo con “Fare verde” per averlo spesso visto girovagare a bonificare dai rifiuti gli angoli più belli della nostra Regione, ma non questa volta. Cioè, lì per lì i rifiuti sono stati rimossi della SEA ma nei giorni successivi e fino ad oggi all’incivile condotta di pochi residenti pare essersi aggiunta quella dell’intera Amministrazione comunale. Parlo dell’Istituzione naturalmente e soprattutto di coloro che hanno la responsabilità politica nel governo della comunità cittadina.
E si, perché come documenta l’immagine che ho voluto immortalare è da più di una settimana che i restanti residenti alla sopportazione dell’inciviltà altrui hanno dovuto aggiungere quella per la struttura che più che altro pare essersi dileguata, pare essere svanita, altroché pragmatismo. Se non avessi una buona dose di autoironia e non vedessi, perciò, nella mia struttura di personalità il bipolarismo che vi alberga e che mi consente a malapena di oscillare fra il “o bianco o il nero”, a questo punto si potrebbe tranquillamente sospettare persino che l’intervento dell’Assessore lungi dall’essere alimentato da un dinamico ed esemplare pragmatismo era istigato da una visione del tipo “all’olio di ricino”, per così dire; da uno spirito di servizio che pone le proprie basi sull’ idea (altrettanto malsana dei rifiuti) che le società popolari piuttosto che educate vanno addomesticate, costi quel che costi, con le buone o con le cattive maniere, quant’anche ciò consista nell’abbandonarle al proprio sporco e puzzolente (mai come questa volta) ma meritato destino.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca ed il piglio dell’Assessore Cretella mi pareva alquanto arcigno, quel giorno. Ma si sa che con il senno di poi le cose cambiano e le mie visioni, lo dicevo un attimo fa, sono molto elementari. Spero mi seguiate nel ragionamento, per lo meno quelli che “alla nostra età si capiscono molte cose” (anche fra i meccanismi di tipo psicologico che ci alimentano). Voglio dire che nella testolina di qualcuno può ben essere balenata l’idea, più malsana dei rifiuti stessi, che per “ammaestrare” il popolino è necessario bastonarlo, costasse anche il sacrificio (come in questo caso) di colpire indistintamente tutti, anche coloro che virtuosi, con i deplorevoli episodi di cui narriamo poco o nulla c’entrano, come le numerose altre famiglie che abitano quei luoghi o i turisti che di questi tempi vi passeggiano.
Insomma delle due l’una. O l’Assessore Cretella non è (oppure è, fate voi) il dottor Jekyll che conosciamo o la macchina operativa del Comune boicotta quella politica, utilizzando il servizio di raccolta dei rifiuti. Sta di fatto che alla presenza di dottor Jekyll-Cretella (o mister Hyde, fate voi) di pochi giorni fa in via di Salita San Paolo, ha coinciso l’evanescenza politica della struttura del Comune di Campobasso che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani e il degrado permanente raffigurato nell’immagine. Spazientito e assorto in siffatte meditazioni, chiedevo conto proprio ieri ad un impiegato della SEA del perché non raccogliesse anche quei rifiuti, giacenti ormai da giorni ricevendo in risposta il classico “mi hanno detto di non toccarli più” (ndr “il mio responsabile”).
A questo punto e volendo essere sarcastici dovremmo concludere con un paragone, fra l’Assessore Cretella (nostro referente politico in tema di decoro cittadino sul piano della pulizia legato alla gestione della raccolta dei rifiuti) la cui presenza per strada fa molto piacere e quella di un altro personaggio della mitologia campobassana, però di ineguagliabile simpatia e autentico folclore: Big Gino. Uagliò è tutt a post!! Se vuole venga a citofonarci l’Assessore Cretella, siamo in tanti. Questa volta venga senza indossare casacche o bandiere associative e politiche (anche per non mettere in cattiva luce la propria intera Giunta). Ci troverà pronti, ci troverà pronti per dare un esempio, per dare una mano, a ripulire, al più con indosso la sola maglietta rosso/blu diventata, intanto e nel frattempo, il simbolo di una dignità agognata ma ancora inconquistata.
Evviva Cambuasc (e onori a Gino Di Bartolomeo).