L’Isernia FC non si iscriverà al prossimo campionato di ‘Eccellenza’. La notizia era nell’aria e oggi è arrivata l’amara conferma. Il vicepresidente Piero Biscotti ha comunicato che nessun imprenditore ha risposto al suo appello. Anche il sindaco d’Apollonio aveva chiesto un sostegno per aiutare la società pentra, ma tutti hanno fatto orecchie da mercante. Tutti latitanti!

In questa città morente, non si riesce neppure a creare un progetto per affrontare l’Eccellenza, perché quando non c’è da mangiare per tutti e, soprattutto quando la nave affonda, i topi fuggono via a gambe levate. La storia si ripete, ma in una piazza come la nostra non poteva essere diversamente.

Diciamoci la verità, solo a un povero pazzo verrebbe in mente di investire tempo e denaro in un contesto decadente come quello di Isernia. Basta ripassare la storia recente, passata e travagliata della società biancoceleste per capire il perchè si è giunti a questo mesto epilogo. Nel corso degli anni, su questa piazza, sono passati come meteore avventurieri, affaristi e illusionisti. Per intenderci, non ci siamo fatti mancare nulla. Eppure la fine era nota dall’inizio, di quanto fossero improbabili questi personaggi, più macchiette che imprenditori.

Bastava uno sguardo a tali soggetti per capire che non poteva essere una cosa seria. Nonostante ciò, in molti hanno creduto alla favola, al messia che avrebbe sistemato tutto e portato la squadra in cima alle classifiche. Peccato, perché resta l’amaro in bocca di fronte all’entusiasmo tradito dei tifosi, irriducibili sognatori, pronti ad accogliere con cori e sciarpe chiunque regali un minimo di speranza a questa squadra. Si è sempre creduto ai miracoli, ma purtroppo senza soldi non si cantano messe. Lo insegna la storia passata e recente.

I tifosi isernini meriterebbero qualcosa in più. Se non altro, più trasparenza, serietà e meno mercenari. L’Isernia bella era quella degli anni ottanta che ha fatto sognare tutta la città, quella che giocava al ‘X Settembre’. Archiviata quella parentesi, tra altri e bassi, si è andati avanti alla ‘carlona’. L’ultimo venditore di fumo è stato Pane e tutti sanno com’è finita anche quell’esperienza.

Oggi nuove nubi nere si addensano all’orizzonte lasciando presagire il peggio. Anche questa volta, probabilmente, si ripartirà dalla terza categoria e, se non sarà così, non resta che sperare in un futuro migliore. Biscotti, ha fatto quello che era nelle sue possibilità, francamente di più non gli si poteva chiedere. Ha provato a gettare l’amo nello stagno con un po’ di fortuna, ma è stato tutto inutile. Per l’ennesima volta il giocattolo si è rotto e rimettere insieme i cocci sarà molto complicato.

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