E’ “scoppiata la guerra” ! Non c’entrano altre nazioni, per fortuna, ma solo la nostra cara e bella Italia, dove da qualche settimana impazzano un po’ ovunque gli … “amatissimi” cacciatori italioti -termine che guarda caso fa rima con altra parola che inizia sempre con la “ i “ e termina ugualmente con la “ i “ … – con le loro micidiali doppiette, pronti a sparare ovunque e dappertutto sentono, vedono o percepiscono la presenza animale o volatile, senza indugiare un solo attimo e senza fermarsi dinanzi a niente ed a nessuno.

E purtroppo non di rado accadono episodi tristissimi, come appena avvenuto in Molise con lo sciagurato e tragico scambio di un amico di caccia per un cinghiale ! Ebbene tali personaggi, visto il comportamento della gran parte della categoria, vanno definiti una volta per tutte come meritano : non già cacciatori, perché è tale solo colui che va a caccia con una, due, tre cartucce e non già con decine di cartucciere addosso come avviene nella maggior parte dei casi, bensì sparatori visto che sparano per ore ed ore decine, decine e decine di cartucce per abbattere il malcapitato volatile che cerca di sfuggire ma il più delle volte finisce per cedere.

Nel merito la testimonianza di un amante dello sport all’aperto, ossia di corse e passeggiate : “Per quest’anno purtroppo ho finito di fare sport all’aperto -afferma contrariato il nostro- adesso mi toccherà attendere la chiusura della caccia ! Non è affatto sicuro e tranquillo infatti andare a correre o a passeggiare all’aperto, visti i tanti cacciatori/sparatori in giro. Ecco quanto capitatomi ieri : camminavo lungo la provinciale che da Venafro porta a Conca Casale, solitamente arteria e zona tranquillissime per il traffico ridotto e l’aria assolutamente ottima, quando ho cominciato a sentire decine e decine di colpi di fucili da caccia provenienti dall’attigua zona collinare di Pozzilli, sempre più vicini. Un fuoco intensissimo, colpi a ripetizione e protrattisi a lungo, tanto da mettere paura !

A quel punto, visto il protrarsi della situazione e constatato che gli sparatori erano ormai ad un tiro di schioppo dal sottoscritto, ho ritenuto di girarmi e lasciare la zona, rinunciando purtroppo alla salutare passeggiata ! A questo punto mi chiedo : se tali sparatori hanno diritto di sparare, chi garantisce i nostri diritti di stare tranquillamente all’aperto e fare sport, senza dover fare i conti con situazioni del genere ?”. Il prosieguo dell’esternazione dello sportivo : “L’interrogativo è di quelli pesanti, perché ne va della libertà e della sicurezza di tanti.

D’accordo, la legge ammette la caccia, ma le stesse istituzioni pubbliche devono anche occuparsi di garantire ai non cacciatori/sparatori, cioè alla stragrande maggioranza delle persone, il pieno rispetto dei loro diritti in materia di sicurezza, tranquillità e libertà. La caccia cioè non deve essere una guerra, un qualcosa di micidiale e pericoloso. Occorre cioè assicurare a quanti non la praticano la piena ed assoluta garanzia della loro incolumità.

E se i cacciatori/sparatori a tanto non arrivano, siano le istituzioni pubbliche e le forze dell’ordine a far rispettare la legge, garantendo ad ognuno il massimo della libertà e della sicurezza, che per noi amanti dello sport all’aperto significa passeggiare o correre tranquillamente all’aperto senza l’assillo e le minacce di doppiette e sparatori ”.

Tonino Atella

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