In un periodo storico caratterizzato dalla corsa alla globalizzazione e da una esagerata attenzione al mondo “social”, con il rischio di perdere i legami con la propria tradizione e territorio, Sandra Di Bello, Presidente dell’Associazione Buone Vibrazioni, promuove eventi artistici che valorizzano il nostro patrimonio culturale, con un ritorno in termini di arricchimento sia dell’istruzione sia a livello economico per l’ aiuto al turismo locale.
La Presidente dell’Associazione ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande e riflessioni.
D) Come è nata l’idea di una associazione con lo scopo di ideare e sviluppare eventi culturali legati al territorio?
R) L’idea è nata a Boston durante la partecipazione ad un evento dedicato ai bambini in difficoltà di varia natura, organizzato da una società con cui collaboro commercialmente a livello internazionale. L’idea di abbinare un evento ludico e di aggregazione ad uno con contenuti culturali educativi, con lo scopo di contribuire alla risoluzione di una problematica sociale mi è sembrata una cosa geniale e da replicare sul nostro territorio. Da lì in avanti è stato un gioco da ragazzi trovare sempre nuove tematiche e cose da fare visto che il territorio italiano ha molte problematiche da risolvere, ma nel contempo offre grandi spunti per molteplici iniziative.
D) In un periodo storico nel quale vi è una globalizzazione che sembra portare all’appiattimento culturale e delle identità , come sono accolte dai cittadini le iniziative che promuovono la tutela e la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni?
R) Dalla mia breve esperienza mi sembra che le persone reagiscano in maniera molto positiva e con grande entusiasmo; la gente sembra molto interessata e incuriosita alla rievocazione di tradizioni che raccontano le origini di una comunità, ma anche quando agli eventi incentrati su tematiche che riguardano la famiglia. Se poi vengono proposti in questo ambito prodotti tipici locali, ricette, storie e tradizioni, attrezzature e Antichi Mestieri l’interesse aumenta ulteriormente.
D) Alla luce dell’evidente ritorno economico e di immagine di un evento pubblico, ritiene che il sostegno economico previsto dagli enti locali alle associazioni che si pongono l’obiettivo di promuovere eventi culturali sia idoneo? Cosa si potrebbe fare di più?
R) Le amministrazioni dovrebbero essere più veloci nei tempi di delibera delle autorizzazioni, perché l’eccessiva burocratizzazione rischia di vanificare il lavoro fatto e potrebbe indurre a rinunciare per non incappare nel ginepraio degli Uffici preposti; devo ammettere che fortunatamente molti degli enti locali con i quali ho collaborato si sono resi disponibili, mettendo a disposizione quanto necessario e mostrando una buona organizzazione.
R) L’idea è nata a Boston durante la partecipazione ad un evento dedicato ai bambini in difficoltà di varia natura, organizzato da una società con cui collaboro commercialmente a livello internazionale. L’idea di abbinare un evento ludico e di aggregazione ad uno con contenuti culturali educativi, con lo scopo di contribuire alla risoluzione di una problematica sociale mi è sembrata una cosa geniale e da replicare sul nostro territorio. Da lì in avanti è stato un gioco da ragazzi trovare sempre nuove tematiche e cose da fare visto che il territorio italiano ha molte problematiche da risolvere, ma nel contempo offre grandi spunti per molteplici iniziative.
D) In un periodo storico nel quale vi è una globalizzazione che sembra portare all’appiattimento culturale e delle identità , come sono accolte dai cittadini le iniziative che promuovono la tutela e la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni?
R) Dalla mia breve esperienza mi sembra che le persone reagiscano in maniera molto positiva e con grande entusiasmo; la gente sembra molto interessata e incuriosita alla rievocazione di tradizioni che raccontano le origini di una comunità, ma anche quando agli eventi incentrati su tematiche che riguardano la famiglia. Se poi vengono proposti in questo ambito prodotti tipici locali, ricette, storie e tradizioni, attrezzature e Antichi Mestieri l’interesse aumenta ulteriormente.
D) Alla luce dell’evidente ritorno economico e di immagine di un evento pubblico, ritiene che il sostegno economico previsto dagli enti locali alle associazioni che si pongono l’obiettivo di promuovere eventi culturali sia idoneo? Cosa si potrebbe fare di più?
R) Le amministrazioni dovrebbero essere più veloci nei tempi di delibera delle autorizzazioni, perché l’eccessiva burocratizzazione rischia di vanificare il lavoro fatto e potrebbe indurre a rinunciare per non incappare nel ginepraio degli Uffici preposti; devo ammettere che fortunatamente molti degli enti locali con i quali ho collaborato si sono resi disponibili, mettendo a disposizione quanto necessario e mostrando una buona organizzazione.
Io spero che ci sia sempre un sostegno nella ricerca di risorse finanziarie qualora non ce ne fossero di sufficienti nei fondi già a loro disposizione; sarebbe opportuna una programmazione calendarizzata degli eventi almeno con un anno di anticipo per dare la possibilità di raccogliere quanti più contributi possibili, sia dagli Enti che dai privati. Gli eventi offrono occasioni di lavoro, pensiamo alle opere per rendere idonee le aeree, all’allestimento, a tutto ciò che ruota attorno ad un evento, non si possono ignorare gli effetti positivi, anche come incentivo per i giovani a rimanere sul territorio e in generale ad investire nelle attività locali.
4) Da un’indagine, tra selfie e social i giovani trascorrono in media 7 ore al giorno sul web. L’organizzazione di eventi culturali, quali spettacoli teatrali o musicali, potrebbe contrastare il fenomeno di cyber – dipendenza?
R) Tutto ciò può accadere: gli eventi teatrali, musicali e di aggregazione varia possono in effetti distogliere i ragazzi dal web e costituire valide alternative, specie se vi sono, all’interno di queste manifestazioni, attrazioni interattive con coinvolgimento diretto
4) Da un’indagine, tra selfie e social i giovani trascorrono in media 7 ore al giorno sul web. L’organizzazione di eventi culturali, quali spettacoli teatrali o musicali, potrebbe contrastare il fenomeno di cyber – dipendenza?
R) Tutto ciò può accadere: gli eventi teatrali, musicali e di aggregazione varia possono in effetti distogliere i ragazzi dal web e costituire valide alternative, specie se vi sono, all’interno di queste manifestazioni, attrazioni interattive con coinvolgimento diretto
Tutto questo è possibile a patto che il passaparola e le buone vibrazioni siano un Tam Tam di alto livello.
A cura di Emanuela Fancelli