Esplode la cassa integrazione a Campobasso: rispetto ai primi 5 mesi dello scorso anno, da gennaio a maggio 2019 si registrano incrementi della cassa integrazione in 41 Province. Nel capoluogo regionale del Molise +185%. Una situazione davvero preoccupante, della quale pare proprio che non vi sia consapevolezza da parte di chi dovrebbe occuparsene direttamente, anzitutto l’Assessore al Lavoro.

Si mantengono stabili, rispetto ad aprile, le ore di cassa integrazione autorizzate a livello nazionale a maggio (25,2 milioni di ore). Complessivamente, nei primi 5 mesi dell’anno in corso, la cassa integrazione registra 116,4 milioni di ore, in aumento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2018, contribuendo a conservare 137 mila posti di lavoro.

Con una cassa in deroga giunta ormai agli sgoccioli, l’attenzione della UIL nazionale viene riservata alle altre due principali gestioni. La cassa integrazione ordinaria, nel periodo gennaio-maggio 2019, subisce una flessione del 5,6%, a fronte di un marcato aumento della cassa integrazione straordinaria (+31,9%) che rispecchia le perduranti situazioni di crisi di importanti e grandi aziende del nostro Paese. Il tessuto produttivo che fa maggiore richiesta di cassa integrazione è situato nel Nord con 48,3 milioni di ore autorizzate a cui segue, a breve distanza, quello del Mezzogiorno con 40 milioni di ore, fino ad arrivare ai 28 milioni di ore del Centro.

L’83,1% delle ore complessivamente autorizzate nel periodo gennaio-maggio 2019, sono assorbite dall’Industria per un totale di 96,7 milioni di ore (ramo di attività che, a differenza degli altri in cui si riducono le richieste di cassa integrazione, registra una crescita del 30,6% rispetto allo stesso periodo del 2018), a cui segue l’edilizia (14,3 milioni), il commercio (5,2 milioni) e l’artigianato (circa 58 mila ore).

Ecco i dati molisani: a maggio 26.128 ore autorizzate di cassa integrazione (7.000 a Campobasso, 19.000 a Isernia), quasi 500.000 ore autorizzate nei primi cinque mesi di quest’anno mentre erano 321.000 nel periodo corrispondente dell’anno passato, il che fa un incremento del 55 %; sono stati così salvaguardati 588 posti di lavoro, la gran parte dei quali in provincia di Campobasso.

I dati, soprattutto quelli riferiti alla cassa integrazione straordinaria, mostrano che siamo in presenza di uno stato di forte sofferenza di una parte del nostro sistema produttivo ed occupazionale. Occorre fornire, a questi settori produttivi, non solo i necessari ammortizzatori sociali nei tempi di crisi, ma strumenti e politiche mirate alla crescita, competitività e sviluppo. Di tutto questo, come Sindacato, vorremmo parlare, in modo concreto con la Regione, ma il confronto, sempre promesso, non viene per nulla praticato.

Ed i nostri lavoratori, e le aziende che attraversano un momento di crisi, attendono, tirano avanti a fatica con quel poco che danno gli ammortizzatori sociali. Ma la loro pazienza (ed anche quella del Sindacato) è giunta al limite.

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