di Tonino Atella

Si spera adesso nell’anno prossimo per il ritorno alla grande dello storico trittico festivo patronale.

Oggi a Venafro sarebbe dovuta essere la giornata della partecipatissima processione conclusiva del trittico festivo patronale, del canto corale dell’inno popolare “Sciogliam di lode un cantico,o popol  venafrano…” in onore dei Santi Nicandro, Marciano e Daria ripetuto decine di volte a centinaia, a migliaia di voci su strade e piazze cittadine, dell’impegno di tanti per accogliere nel migliore dei modi il transito dei simulacri sacri e quindi dell’ennesimo, intenso e commovente “Sciogliam di lode un cantico …” intonato conclusivamente nella Chiesa dell’Annunziata all’atto di riporre nella nicchia solita il Busto e la testa/Reliquario del Patrono San Nicandro e l’Urna/Reliquario di Santa Daria, mancando immagine e simulacro che ricordino San Marciano.

Si, sulla carta è la giornata della processione, ma non avverrà nulla di quanto storia, fede e tradizione tramandano, a causa delle limitazioni imposte dal covid al fine di evitare contagi, assembramenti e prevenire pericoli di sorta. Cioè non avverrà nulla di quanto appena descritto ! Un gran peccato, non c’è che dire, così come un gran peccato sul piano sociale ed umano è stata questa Festa di San Nicandro 2021 di Venafro inesorabilmente contratta e ridotta all’osso sempre per timori pandemici. Niente appuntamenti e ritrovi civili, niente processioni, niente parco divertimenti, niente fiera, niente luminarie e stand lungo le strade, niente intrattenimenti musicali al rione Mercato, niente matinée musicale in piazza Cimorelli e solo riti religiosi ma con le dovute attenzioni e cautele. Come il Pontificale del 17 mattina sul piazzale della Basilica con distanziamenti e limitazioni e con l’offerta di ceri e chiavi della città nelle mani del Vescovo Diocesano a significare la piena dedizione dei venafrani ai propri Santi Martiri perché li proteggano e li aiutino a crescere nelle positività. Nota assolutamente positiva comunque, nel trittico festivo che si avvia alla conclusione, la ricomparsa della Santa Manna in Basilica dopo un’assenza ultraquinquennale, liquido ritenuto miracoloso dai venafrani.

E se domani ce ne sarà, hanno anticipato i Frati dell’attiguo Convento Francescano, se ne attingerà per distribuirla a quanti la richiederanno. Come pure da segnalare per il contesto civile della festa i giri cittadini di un ristretto gruppo bandistico che ha tirato su il morale, portando su strade e piazze suoni ed atmosfera festiva e meritando sorrisi e consensi di quanti ascoltavano. In serata quindi, a partire dalle h 20,30 a conclusione del tutto e prima dei prevedibili fuochi pirotecnici finali, rientreranno in città Busto argenteo del Patrono San Nicandro, la Testa/Reliquario dello stesso Santo e l’Urna/Reliquario di Santa Daria, in questi giorni in Basilica per le preghiere dei fedeli, ma il tutto avverrà su mezzi motorizzati e, come detto, senza processione e popolo al seguito. Non mancheranno comunque tanti venafrani lungo le strade e le piazze del transito del corteo motorizzato per segnarsi e salutare i loro Santi Martiri, sperando in un futuro finalmente diverso e che dal 2022 possa tornare nella sua piena interezza e bellezza la Festa di San Nicandro, così come tutta Venafro ricorda e desidera fortemente.

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