Fabrizio Ortis
Fabrizio Ortis

Hip hip hurrà! Pare essersi svegliato dal torpore di Palazzo Madama dove siede inutilmente dal 2018 insieme al suo collega Di Marzio che ama dormire tra i banchi dello storico palazzo romano. Fabrizio Ortis, che in tre anni ricordiamo solo per essersi incatenato a Roma per parlare con il ministro Speranza per il centro Covid a Larino che poi nessuno ha fatto, non ha digerito le due righe dell’articolo sui disoccupati d’oro eletti alla Regione Molise nel suo partito, o meglio, ex partito: il Movimento 5stelle (https://futuromolise.com/andrea-greco-il-disoccupato-doro-del-molise-con-i-soldi-pubblici/).

“Ci sono grillini eletti in Parlamento che chiedono soldi indietro al Movimento. Li chiamano arretrati. Tra questi parlamentari ci sarebbe anche il molisano Fabrizio Ortis espulso dal gruppo per via della sua contrarietà al governo d’unità nazionale, come riporta ilgiornale.it del 16 novembre scorso ma Ortis ci fa sapere per via informali che non ha “mai chiesto indietro i soldi al movimento” recita testualmente l’articolo di ieri citando l’articolo nazionale che troverete a questo link (https://www.ilgiornale.it/news/politica/caso-morra-non-isolato-ecco-i-grillini-che-vogliono-1989338.html).

Ortis vuole precisare ai lettori che lui non ha mai chiesto soldi al Movimento. E precisa: “L’unica cosa che ho richiesto, una volta fuori dal MoVimento, è l’indennità da segretario di commissione a cui avevo rinunciato per regole interne, lasciandoli nelle casse del Senato. Parliamo di circa 1.300 euro”. Che poi, detto tra noi, sempre soldi sono per scrivere una smentita anche offendendo il lavoro giornalistico di certa stampa su certi senatori. E poi, ci tiene a puntualizzare: “una volta riottenuti i soldi, li ho usato per aiutare una famiglia” a dispetto dei gran signori, quelli veri, che agiscono al motto di “Fai del bene di nascosto e arrossisci a vederlo divulgato”. Ad Ortis piace vederlo divulgato.

 Poi inizia l’elenco dei quattrini che gli iscritti ai 5stelle devono versare: “ho restituito, a norma di regolamento interno, la bellezza di 66.500 euro al MoVimento – precisa il senatore – senza contare le 300 euro al mese date a Rousseau e le migliaia di euro destinate agli eventi elettorali e per ‘Italia a 5 Stelle’ (i cui incontri annuali erano pagati da noi parlamentari). Soldi – anche qui precisa ma solo oggi che non è più nel Movimento, ma almeno lo ammette –   che solo in piccola parte sono andati ai cittadini”.

Dunque, tutti gli slogan servivano solo a denigrare la politica per far spazio a disoccupati  e casalinghe. Infine, conclude Ortis, “Il resto giace da tempo su un conto corrente, senza che gli attuali vertici del nuovo movimento pro-Draghi decidano quale possa essere la destinazione effettiva, tanto da farmi pensare che vogliano tenerseli per esigenze di partito”.

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