Anziani più ricchi dei giovani. L’Italia è ancora un Paese piuttosto ricco, ma la “dote” dei contribuenti è composta sempre più dal patrimonio accumulato in passato e sempre meno dal reddito. Negli ultimi anni inoltre, si è invertita la distribuzione della ricchezza tra le classi di età: oggi al contrario che in passato gli anziani sono più ricchi dei giovani che non riescono ad accumulare, rivela ancora lo studio. E se da un lato i dati evidenziano l’esistenza di un conflitto generazionale in termini di redditi, lo studio di Giovanni d’Alessio conclude che il livello di diseguaglianza è comparabile a quello di altri Paesi europei.
Idv: “Intollerabili differenze tra ricchi e poveri”. ”Lo studio di Bankitalia fotografa una realtà drammatica e preoccupante sulla quale il governo Monti dovrebbe avviare una seria riflessione, invece di accanirsi su battaglie ideologiche come quella sull’articolo 18. Le differenze tra ricchi e poveri sono ormai intollerabili, così come il conflitto generazionale in termini di reddito tra padri e figli”. Lo ha detto Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati di Idv, commentando lo studio di Banca d’Italia sull’evoluzione della ricchezza nel nostro Paese. Questi, sottolinea Borghesi, ”sono gli effetti devastanti di 15 anni di berlusconismo, di una politica a favore di evasori, condoni e scudi fiscali che ha prodotto una società fatta di dominio dei furbi e furbetti a danno delle persone oneste. Serve un ribaltamento dei valori che produca ricchezza vera e più equamente distribuita. L’Italia deve tornare ad essere un paese per giovani e onesti”, conclude Borghesi.