Riceviamo e pubblichiamo

Lettera integrale

Esimio sig. Prefetto

l’ultima notizia sul suo intervento che mira a rendere vani i ricorsi in particolare per l’Autovelox installato nei pressi della S.S. in località Macchia di Isernia, così come quelli in altre località, mi suggeriscono di coinvolgerla per l’adeguamento dei limiti di velocità secondo quanto dettato dall’art. 142 del C.d.S..

In quasi tutti i punti nei quali sono installati i sistemi di rilevamento della velocità (Autovelox), l’ente proprietario della Strada, ha imposto il limite di 70 km/h, contro i 90 previsti dal Codice della Strada su quel tipo di strade. Tutto ciò ha posto subito in evidenza una mia perplessità che da tempo volevo segnalarle in materia di Limiti della Velocita (art. 142) e della correlazione fra gli incidenti e, a mio avviso, il mancato rispetto dell’applicazione del predetto articolo che invece, secondo il legislatore, intende ridurre il rischio di incidenti stradali.

Prima dell’applicazione del DDL S.859, infatti, i superamenti di velocità comportavano solo delle sanzioni pecuniarie e detrazioni dei punti sulla patente, oggi, in concomitanza di incidenti gravi, si rischia l’arresto per Omicidio Stradale, così come richiamato nella nuova legge alle pagg.10 Art. 589-bis e 590-bis; 150, secondo comma; 154, terzo comma; 156;160 terzo comma; e così in ogni descrizione dei vari paragrafi.

E’ bene precisare che con questa mia segnalazione non voglio proteggere il mancato rispetto delle regole ma mi preoccupo che le successive sanzioni siano giuste ed in linea con quanto dettato dell’Art. 142 e non da cartelli di divieto obsoleti, collocati dai comuni che speculano sull’interpretazione del CdS, e che hanno il solo scopo di aumentare le multe per fare cassa. Per questo, voglio sottoporre alla sua attenzione quanto segue:

L’Art. 142, al comma 1, recita: “Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i 130 km/h per le autostrade, i 110 km/h per le strade extraurbane principali, i 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, ed i 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane di scorrimento, previa l’apposizione degli appositi segnali”; per poi proseguire con il comma 2: “Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1, in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro dei lavori pubblici.”

Da quanto si legge sul C.d.S. sembrerebbe logico che ogni utente rispettoso delle norme sappia perfettamente a quale velocità andare, a seconda della tipologia della strada percorsa. Ma la realtà su tutto il territorio molisano è fatta di esempi di strade che contrastano con quanto dettato dal “142”.

La stessa strada statale di Macchia, la statale nei pressi di San Pietro Infine e la S.S. “Trignina”, solo per citarne qualcuna, sono piene di cartelli che impongono la riduzione della velocità, a dispetto dalle indicazioni presenti nel predetto Art. e, il più delle volte in modo impraticabile o, addirittura, pericoloso qualora si riducesse la velocità come da indicazione dei cartelli stradali.

E’ impossibile pensare che, ad ogni chilometro, un povero utente debba modificare la propria velocità, così com’è impossibile pensare che lo stesso Ente, proprietario della strada, ritenga fattibile ridurre la velocità in galleria a 50 km orari (e cioè del 45% in meno di quanto DOVREBBE essere previsto) senza rischiare un tamponamento quando si entra in galleria!

Molti di questi cartelli, sparsi sull’intera rete stradale molisana, sono installati dove il manto stradale è perfetto e non ci sono altri motivi “occasionali” o di necessità per riparazioni o altro (si vedano i tratti citati). Anche a tal proposito, sempre lo stesso comma 2 del medesimo Art. 142 dice anche: “Gli enti proprietari della strada hanno l’obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari.” SOLO NEL CASO IN CUI ci siano cause che hanno indotto a disporre limiti particolari (e con cartelli amovibili che chiariscano che non si tratti di avvisi “dimenticati” qualche decennio prima!).

Quindi, questo vuol dire che tutti i cartelli diversi da quanto dettato al comma 1 possono essere posti sulla strada “PER IL SOLO TEMPO NECESSARIO A RISOLVERE LE CAUSE” (noi, leggiamo lavori di sistemazione della strada). Anche per quanto sopra, a nome dell’Italia dei Valori, riteniamo che quei cartelli vecchi di decenni sono illegittimi ed in forte contrasto con l’Art. 142 del Codice della Strada.

In contrasto perché:

l’Ente proprietario, così come da comma 2, è obbligato a RIADEGUARE TEMPESTIVAMENTE i limiti di velocità, non appena risolte le cause che hanno portato alle modifiche. Leggiamo ancora (e non senza stupore) nel comma 2: “Il Ministro dei lavori pubblici può modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive e comunque contrastanti con i criteri di cui al comma 1.”. Ma non è finita. Dice ancora il comma 2: “in caso di mancato adempimento, il Ministro dei lavori pubblici può procedere direttamente alla esecuzione delle opere necessarie, con diritto di rivalsa nei confronti dell’ente proprietario.”

Quanto sopra, oltre alle motivazioni iniziali sull’Omicidio Stradale, ci dice che tutte le multe prese, e che, ahinoi, continueremo a prendere, sono causate dal mancato adeguamento dei limiti e dal mancato intervento del Ministro del Lavori Pubblici, così come previsto. Quale Commissario per il Molise e Responsabile Dipartimento Turismo dell’Italia dei Valori voglio farmi portavoce di tutte le denunce dei turisti che, nei periodi di maggiore esodo, devono subire il moltiplicarsi di controlli con “Autovelox”, anche laddove i limiti sono più bassi e non motivati da alcuna interruzione, manto stradale imperfetto o lavori in corso.

Ma, fintanto che questi zelanti agenti, approfittando dell’errata interpretazione del Codice, punivano con sanzioni pecuniarie e/o detrazione di punti sulla patente era un danno tollerabile ma oggi che, anche andando a velocità stabilite dal Ministero, si rischia di essere indagati per Omicidio Stradale la soluzione del problema diventa indispensabile.

Per quanto sopra l’Italia dei Valori

CHIEDE

– L’immediata eliminazione di tutti i cartelli di limite di velocità fissi, non motivati per limiti non previsti dall’Art. 142 e posti lungo le strade statali, le strade extraurbane principali della nostra regione;

– L’immediata imposizione agli Enti proprietari della Strada di utilizzare solo i cartelli occasionali e solo nei casi di effettiva necessità, così come succede oggi sulle Autostrade europee, dove la gestione dei cartelli è più tempestiva, reale e concreta rispetto a quella del nostro Paese.

– L’immediata chiusure di tutte le traverse che si immettono direttamente sulla S.S.85 ritenute, molto più che un’andatura di 90 km/h, gravemente pericolose. Tale chiusura è possibile sfruttando la viabilità interna alla zona industriale che va dai Bivi di Temennotte e Macchia (come da cartina che segue).

Sono certo, Ill.mo Sig. Prefetto, che vorrà riflettere su questa mia segnalazione affinché si possa finalmente avere la percezione di uno Stato più giusto nei confronti di tutti, nel rispetto delle Leggi esistenti e di non rischiare la galera per colpa di chi non adegua i segnali stradali e/o non effettua i lavori di riparazione.

Ivan Perriera
Commissario Regionale Molise
Responsabile Nazionale
Laboratorio Turismo
ITALIA DEI VALORI

Articolo precedenteIsernia – Scoperta targa dedicata a Stefania Cancelliere
Articolo successivoCampobasso – Tirocini Formativi, approvate le graduatorie definitive