Arrestato il patron di acqua Santa Croce Camillo Colella, marito dell’assessore del Comune di Isernia Maria Teresa D’Achille (PD) con delega a Programmazione generale, Piani e programmi di investimento (Pnrr, Rigenerazione Urbana, CIS, Periferie Urbane), Opere strategiche per la città, Politiche di sviluppo economico, Interventi di riqualificazione negli ambiti urbani e nelle aree decentrate, Servizi e opere cimiteriali, Trasporto pubblico urbano, Centro storico.

 L’accusa è di bancarotta fraudolenta.

L’indagine – secondo quanto si legge su “Il Messaggero” –  è relativa al fallimento della società immobiliare Como Srl, facente capo all’imprenditore molisano. La misura cautelare è stata firmata dal Gip Massimo Marasca ed eseguita questa mattina all’alba dalla Guardia di Finanza di Isernia. Il provvedimento di fallimento sarebbe tutt’ora oggetto di giudizio in Cassazione, in quanto impugnato tramite i suoi legali davanti alla Suprema Corte. Colella era stato già arrestato nel 2015 con l’accusa di frode fiscale, ma la misura cautelare e il decreto di sequestro dei beni erano stati poi revocati da parte del Riesame. Nell’ordinanza di custodia cautelare si specifica il «concreto e attuale pericolo di fuga di Colella, atteso che l’indagato possiede immense risorse economiche e società allo stesso riconducibili che hanno sede all’estero, circostanze che inducono a ritenere come lo stesso si stia preparando a vivere e gestire il proprio patrimonio (illecito) all’estero».

«Quanto al pericolo di reiterazione dell’attività criminosa – si legge – può essere desunto anche dalla molteplicità dei fatti contestati in quanto la stessa, considerata alla luce delle modalità della condotta concretamente tenuta, può essere indice sintomatico di una personalità proclive al delitto».

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