Nella parte antimeridiana della seduta odierna la Camera ha approvato la proposta di legge Bolognesi ed altri recante introduzione nel codice penale del reato di depistaggio e inquinamento processuale (C. 559-A). Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento.

L’Aula della Camera ha approvato il ddl sull’introduzione del reato di depistaggio, a prima firma Paolo Bolognesi, deputato PD con 351 sì, 50 no e 26 astenuti. Il provvedimento ora passerà al Senato per il voto definitivo. “Con questo voto cambiamo e introduciamo un sistema che dice basta con l’impunità, le zone grigie del potere e il depistaggio per coprire esecutori e mandanti politici”. Così Paolo Bolognesi,, presidente dell’associazione familiari vittime di stragi, primo firmatario del ddl. “Dopo anni di battaglie civili, con l’approvazione della legge siamo convinti di aver dato al paese la possibilità di garantire la verità a tutti i cittadini contro nuove opacità di stato. Un grazie anche a nome dei familiari delle vittime del terrorismo”.

Nel codice penale entra il delitto autonomo di depistaggio e inquinamento processuale, con aggravanti per i pubblici ufficiali e nel caso di processi di strage, mafia e associazioni sovversive. Sarà punito chiunque, allo scopo di ostacolare o impedire indagini o processi, modifica il corpo del reato o la scena del crimine, distrugge, occulta o altera prove oppure crea false piste. Chi manomette prove per depistare rischierà il carcere fino a 4 anni.

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