Il presidente dell’Anci Molise, Pompilio Sciulli, scrive una lettera AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO ANTONIO TAJANI, AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JEAN-CLAUDE JUNCKER, AL COMMISSARIO EUROPEO PER LA POLITICA REGIONALE CORINA CRETU e AGLI EUROPARLAMENTARI ITALIANI.

Questo il testo integrale della missiva

Oggetto: Attuazione della Risoluzione del Parlamento europeo per la realizzazione di un’Agenda europea per le zone montane, rurali e remote

Ill.mi,

durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo che si è tenuta il 3 ottobre 2018 è stata approvata la Risoluzione che prevede la realizzazione di un’Agenda europea per le zone montane, rurali e remote.

Si tratta di un progetto che guarda a quei territori che chiedono di non essere marginalizzati. Si tratta delle zone rurali, periferiche, di montagna, isolate che rappresentano gran parte del territorio italiano, ma anche europeo. Cittadini e Comuni, tutti gli Enti locali montani da troppo tempo chiedono a gran voce maggiore attenzione e servizi. A queste zone vanno dedicati non solo i necessari finanziamenti, ma insieme devono essere elaborate politiche settoriali di intervento che consentano il loro rilancio, economico ma non solo.

Servono modelli nuovi, che esistono già in altri Paesi, per rendere queste zone più attraenti – soprattutto per i giovani – moderne e innovative. L’Unione europea si è occupata molto fino ad ora di zone urbane, ma la prospettiva sta finalmente cambiando. Sappiamo che sia il Parlamento che la Commissione europea stanno sempre più prendendo coscienza di queste problematiche. Le zone di montagna e rurali rappresentano l’80% del territorio europeo e in questi territori abita il 20% della popolazione europea:

serve un’iniziativa forte a loro sostegno. L’Unione europea ha approvato un’agenda urbana dalla quale sono nate una serie di politiche utili a rilanciare per esempio le periferie. Adesso faremo la stessa cosa per le zone di montagna e rurali. Bisogna saper progettare per questi territori. Serve un approccio coerente e completo. Nessuno si trasferisce in montagna se non ha accesso a trasporti, sanità e scuola per i bambini. In questo senso quindi dovranno essere orientate anche le priorità di spesa dei prossimi fondi strutturali e della politica di coesione.

L’Europa e l’Italia vincono solo se si convincono che la soluzione sta in una vera cooperazione tra i diversi territori, uno scambio continuo di risorse, anche umane, di conoscenze, di esperienze. Il destino di città, campagne e montagna è indissolubilmente legato.

Per questo sono a chiederLe un impegno specifico verso la piena attuazione della Risoluzione e della relativa Agenda, con una attuazione da parte della Commissione e specifiche iniziative, strategie finanziamenti. Sappiamo bene che siamo alla vigilia delle elezioni europee e può essere proprio questo il momento nel quale definire un serio e duraturo percorso, già presentato nella Risoluzione. I temi devono certamente entrare nella campagna elettorale, muovere coscienze e opportunità, permettere interventi sui media e azioni concrete in chiusura di questa legislatura e in apertura della prossima.

Mi preme pertanto in questa mia richiamare i punti principali dell’Agenda, così come approvata dal Parlamento europeo.

Riporto di seguito il testo della Risoluzione che condivido nei principi e negli obiettivi:

A. considerando che le zone rurali, montane e periferiche costituiscono l’80% del territorio dell’Unione europea, ospitano il 57% della sua popolazione e generano il 46% del valore aggiunto lordo;

B. considerando che il PIL pro capite nelle aree non urbanizzate è pari al 70% della media dell’Unione, mentre alcuni abitanti delle zone urbane hanno un PIL pro capite pari a ben il 123% della media UE;

C. considerando che il tasso di disoccupazione nelle aree non urbanizzate è aumentato dal 7% al 10,4% tra il 2008 e il 2012;

D. considerando che un quarto della popolazione delle zone rurali, montane e periferiche non ha accesso a Internet;

E. considerando che è importante aiutare le zone rurali, montane e periferiche a superare le sfide cui devono far fronte; che una di tali sfide è costituita dallo spopolamento rurale, in quanto i giovani continuano ad abbandonare queste zone e gli anziani (di età superiore a 65 anni) rappresentano il 20% della popolazione totale; che occorre pertanto garantire agli abitanti delle zone non urbane opportunità simili a quelle di cui godono gli abitanti delle zone urbane;

F. considerando che nelle zone non urbane il settore dei servizi rappresenta solo il 24 % dei posti lavoro;

G. considerando che l’economia, le città, l’industria (incluso il turismo) e i cittadini dell’Europa dipendono in ampia misura da queste zone in termini di approvvigionamento alimentare, utilizzo dei suoli, energia, risorse idriche, aria pulita e materie prime;

H. considerando che le zone rurali, montane e periferiche sono spesso situate in regioni frontaliere degli Stati membri e in prossimità dei confini esterni dell’UE; che, per affrontare le loro esigenze specifiche, promuovere la coesione e favorire rapporti di buon vicinato, è necessario sfruttare appieno le possibilità offerte dalla cooperazione transfrontaliera, dalle strategie macroregionali e da altri strumenti quali il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT);

I. considerando che i rappresentanti di 40 paesi europei hanno sottoscritto la dichiarazione di Venhorst elaborata dal Parlamento rurale europeo nel 2017 e volta a promuovere la cooperazione in settori quali la connettività, le infrastrutture, i servizi, il rafforzamento delle economie locali e la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Confidando nella condivisione della presente, dell’intera Risoluzione, sono a chiederLe di poter attuare tutte le iniziative possibili affinché quanto già approvato dal Parlamento europeo non rimanga solo un importante manifesto, ma possa orientare le scelte della Commissione, le decisioni connesse all’avvio della nuova Programmazione comunitaria, lo stanziamento di specifiche risorse.

Il Presidente ANCI Molis

Pompilio Sciulli

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