E’ stata resa pubblica la decisione di aprire formalmente una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sul Codice degli appalti: secondo Bruxelles, la legislazione italiana in materia di appalti non è conforme alle norme Ue.

In realtà alcuni segnali che l’UE potesse avviare una simile procedura sul Codice erano già stati lanciati nel 2017.

Anche se non si conoscono ancora i dettagli di questa messa in mora poiché la Commissione ha mantenuto il massimo riserbo, sembrerebbe che i punti critici del Codice su cui potrebbero essere richieste modifiche sono:

le regole sui subappalti;

la disciplina dell’avvalimento;

le cause di esclusione dalle gare.

“La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che stiamo denunciando da anni e cioè che il Codice degli appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”, commenta il Presidente dell’Ance Molise, Cosmo GALASSO, che invita il Governo: “a non perdere altro tempo e ad intervenire subito con un decreto urgente per modificare la normativa”.

“E’ ora che dalle promesse si passi ai fatti: la crisi del settore delle costruzioni è talmente grave che non possiamo attendere i tempi di una legge delega di riforma del Codice che necessita invece di modifiche urgenti e tempestive per consentire lo sblocco dei cantieri e per dare risposte immediate alle imprese e ai cittadini”, conclude GALASSO.

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