I giornali locali abruzzesi danno risalto alla notizia. E’ stato presentato all’Agenzia regionale delle Attività Produttive dell’Abruzzo un maxi investimento da 248 milioni per l’acquisto dei terreni dell’autoporto abbandonato al confine con il Molise, all’imbocco della Trignina. Un progetto da 3mila posti di lavoro a San Salvo.

“248 milioni di euro di investimento per un centro che occuperà già all’entrata in funzione 2.500 addetti che lieviteranno a 3.150 una volta entrato a regime (come riporta il telematico zonalocale.it). La superficie totale dell’insediamento sarà di 256.191 metri quadri con un unico grande capannone (le attuali strutture saranno rase al suolo), parcheggi, fermate autobus ecc.

Le attività previste: servizi di distribuzione delle merci, ricovero automezzi pesanti, magazzinaggio, supporto ai trasporti e simili (complesso logistico, deposito a uso logistico, logistica per e-commerce, deposito-stoccaggio, supporto alla distribuzione delle merci, carico-scarico, ricevimento, movimentazione, confezionamento e spedizione di merce e prodotti e simili) e attività accessorie. La Engineering 2K ha già versato una cauzione da 370mila euro. All’attuale superficie del sito dell’autoporto si aggiungono i lotti opzionati ai privati”.

Ancora una volta il Molise resta a guardare. Una regione incapace di attrarre investitori per cause arcinote, a cominciare, dalla mancanza di un rete stradale degna di questo nome che ci colleghi alle regioni confinanti in modo rapido e sicuro. Non è la prima volta che perdiamo occasioni d’oro e, non sarà l’ultima, se gli amministratori regionali continuano a non voler risolvere con decisioni problematiche che non fanno altro che penalizzarci.

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