Un tempo, sino ai primi decenni del secolo scorso, tanti servizi di pubblica utilità erano ospitati nelle sedi municipali dei Comuni e Venafro non sfuggiva a tanto. Avveniva sia per la mancanza di locali alternativi idonei e sia per un discorso finanziario, cioè di contenimento della spesa. Mancando cioè soluzioni diverse, erano le sedi amministrative ad accogliere ed offrire servizi di pubblica utilità alla collettività. A Venafro di siffatte alternative perché il cittadino fruisse delle prestazioni necessarie è rimasta traccia giusto all’ingresso della Casa Municipale di piazza Cimorelli. Sul lato destro del portone d’ingresso dell’edificio amministrativo c’è ancora infatti, ed anche ben visibile nonostante non sia più utilizata, la buca postale dei tempi trascorsi con tanto di ”R P” (Regie Poste) inciso in alto sul marmo. Il venafrano e la venafrana dei tempi trascorsi cioè imbucavano nella stessa sede municipale al rione Mercato quanto avevano da comunicare e trasmettere via posta. Il dato, indubbiamente interessante, risalta nel giorno in cui Poste Italiane presenta il francobollo dedicato a Venafro, immortalando sul pezzo filatelico il suggestivo centro storico venafrano con le sue chiese, i rioni tipici ed il verde degli storici ulivi venafrani.

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