All’alba ( h 6.00 ) di mercoledì 17 maggio a Venafro prima processione col venerato Busto di San Nicandro

 

Un mese e poco più alle festività patronali venafrane in onore dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, in calendario come da storica e consolidata tradizione popolare il 16, 17 e 18 giugno prossimi, e partono a Venafro i primi riti religiosi per celebrare l’evento. All’alba di mercoledì 17 maggio, cioè a trenta giorni esatti dalla ricorrenza del Patrono San Nicandro che ricorre il successivo 17 giugno nel ricordo del Martirio del giovane ufficiale dell’esercito dell’antica Roma avvenuto per decapitazione dinanzi all’attuale Basilica di San Nicandro nel 303 d.C. ai tempi dell’Imperatore Diocleziano, alle h 6.00 dell’alba del 17 maggio -si scriveva- prenderà le mosse il primo e storico rito religioso di preparazione al successivo trittico celebrativo di metà giugno. Una partecipata processione popolare col Busto argenteo del Patrono San Nicandro muoverà infatti dalla Chiesa dell’Annunziata nel cuore del centro storico venafrano per raggiungere la Basilica del Patrono, celebrarvi la Santa Messa e quindi riportare sempre in processione il venerato Simulacro all’Annunziata. Il tutto si ultimerà all’incirca subito dopo le h 8.30, con tantissimi venafrani ambosessi e di ogni età partecipi. Trattasi dell’intenso e significativo rito introduttivo a festeggiamenti e celebrazioni patronali di metà giugno, culminanti nella tradizionale ed assai partecipata processione notturna del 18 giugno che porterà Busto, Reliquie e Simulacri dei Santi Martiri venafrani per le strade, le piazze e i rioni cittadini, accompagnandoli col ripetuto canto corale del bellissimo “Inno ai Santi Martiri”, scritto sul finire dell’800 dal poeta venafrano Raffaele Atella e musicato dal canonico Domenico     Criscuolo. Ma intanto tutti pronti all’alba di mercoledì 17 maggio per la prima uscita ufficiale dell’anno del Busto del Santo Patrono di Venafro, trasferendolo in processione dall’Annunziata alla Basilica per poi riportarlo nel sito religioso della Venafro Antica nella stessa prima mattinata di quella che un tempo in dialetto venafrano era definita “ Sant’ Ncandriegl’ “, San Nicandro, mancando trenta giorni alla ricorrenza ufficiale.

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