di Tonino Atella

Attesa invece la giusta potatura dei lecci cresciuti a dismisura nel centro storico, tradizionale teatro dei prossimi festeggiamenti patronali civili di metà giugno.

Nel periodo, puntuali le potature del verde pubblico venafrano. Interventi però in taluni casi ritenuti eccessivi dai residenti, che non le mandano a dire. “Gli addetti alla potatura degli alberi nell’abitato venafrano -affermano quanti hanno a cuore il settore- sovente vanno ben oltre. Rasano ad esempio ai minimi termini le magnolie di Viale Vittorio Emanuele II, il viale della stazione ferroviaria. Certamente si dovrebbero evitare sistemi “dalla mano pesante”, limitandosi a potature giuste, ragionate e che rispettino gli alberi e quindi l’ambiente naturale”. Segue puntuale, come appunto avvenuto, l’invio ai media di documentazioni fotografiche che attestano quanto asserito. Dalle magnolie del viale della stazione ferroviaria, spostiamoci ai lecci del centro storico.

Ce ne sono tantissimi a Venafro e un po’ dappertutto:  da quelli di piazza Vittorio Veneto agli altri di piazza Cimorelli, dagli alberi simili di piazza Garibaldi a quelli di Via Caserta e Via Marsala, sino ai lecci del piazzale della Cattedrale. Ovunque cresciuti a dismisura, tanto da occupare spazi, marciapiedi e strade. Addirittura sulle loro ampie chiome vanno ad urtare furgoni e mezzi su gomma in transito, tanto sono diventate enormi le loro chiome ! Chiaro che devono essere potati per contenerne l’ampiezza e limitare l’occupazione degli spazi. Intervento, questo della potatura dei lecci nella Venafro Antica, assolutamente non procrastinabile e necessario sia per le loro dimensioni che come detto tanti problemi arrecano e sia per l’approssimarsi delle festività patronali di metà giugno, il cui fulcro operativo dei vari appuntamenti musicali e conviviali della sera avviene proprio al rione Mercato, ”assediato” però da lecci dalle chiome enormi ! Ecco perciò la necessità della loro potatura, ma non “con mano pesante” ! Interventi cioè necessari a farsi, ma da eseguire con oculatezza. Del resto lo richiede espressamente “il salotto buono” di Venafro, quel rione Mercato che si fregia di tanto verde ma tenuto nelle giuste e belle dimensioni. Anche perché vale sempre il detto secondo il quale … “il troppo storpia”, sia relativamente a potature eccessive e sia riferendosi a chiome troppo ampie di tali lecci !

Articolo precedenteVenafro, a “Villa Maria” va in mostra il degrado
Articolo successivoMichele Iorio: “Da oggi in Molise la stabilizzazione è un obbligo”