Quello che tutti temevano si sta concretizzando sotto gli occhi di tutti, nonostante qualcuno cerchi di minimizzare affermando che è tutto sotto controllo, le notizie che trapelano dal ‘Cardarelli’ sono tutt’altro che rassicuranti.

A quanto si apprende da indiscrezioni, il focolaio Covid scoppiato nei reparti di Chirurgia e Medicina, non accenna a ridimensionarsi. La situazione sembra peggiorare con il passare delle ore, tanto che risulterebbero positivi anche il primario di Medicina e tre infermieri dello stesso reparto. Siamo oltre i 40 casi e, si teme, che il numero possa aumentare verso l’alto se non si adottano misure urgenti per contrastare il diffondersi del contagio.

Anche nel reparto di Rianimazione sarebbe emerso un caso di positività al virus. Come ha detto il Commissario alla Sanità Giustini, dopo il sopralluogo nella struttura sanitaria: “La commistione tra pazienti Covid e no c’è, non si puo’ negare”.

Sono in corso altri tamponi e, non è escluso, che ci possano essere altri positivi al virus.

Con un documento interno il direttore sanitario Virginia Scafarto ha emanato le misure organizzative al fine di contenere il contagio.

I pazienti Covid positivi saranno trasferiti in biocontenimento nelle aree di malattie infettive, mantenendo la competenza dei pazienti che non presentano condizione cliniche Covid correlate. Isolamento dei pazienti attualmente negativi in stanze singole.

Il personale dovrà indossare i Dispositivi di Protezione Individuale del massimo livello di protezione.
Le consulenze richieste dagli altri reparti devono essere effettuate dal personale con gli appositi DPI ad alta protezione

Interruzione delle attività ambulatoriale, interdizione dell’accesso a familiari e personale estraneo al reparto. Il Pronto Soccorso provvederà al ricovero dei pazienti di competenza internistica con patologie di carattere urgente non differibile presso aree Covid-free.

Il 118 provvederà a centralizzare, ove possibile, i pazienti di competenza internistica presso gli ospedali spoke di Isernia e Termoli. Sanificazione costante e continua delle aree comuni, suppellettili, strumentario di routinario utilizzo nell’attività assistenziale, compreso cartelle cliniche, attivazione del programma di sorveglianza attiva sul personale e sui degenti.

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