Ci dispiace tornare su un argomento che eravamo sicuri di aver chiarito nel nostro incontro con la stampa dello scorso 17 novembre, ma, purtroppo, la strumentalizzazione politico-elettorale di diversi esponenti regionali e locali ci spinge, ancora una volta a precisare i fatti, o meglio, i numeri della cosiddetta Operazione Verità.

Ieri sera, a Isernia, nel corso del consiglio comunale a parte aperte sulla sanità, due affermazioni ci hanno dimostrato che ancora cè bisogno di maggior chiarezza sui costi della sanità regionale.

La prima è stata quella del sindaco di Isernia, Piero Castrataro, che ha detto: bisogna riequilibrare un rapporto che è squilibrato, tra la sanità privata e quella pubblica, con la prima che costa più della seconda.

Non solo si tratta di unaffermazione fuorviante, ma è del tutto sbagliata. Infatti lo stanziamento annuale destinato alla sanità in Molise è di circa seicento milioni. Di questi, circa cinquecento sono destinati alla sanità pubblica e i rimanenti cento sono appostati su quella privata. Diciamo solo appostati perché, come vedremo, di quei cento milioni, ben settanta  mediamente – rientrano nelle casse della Regione come mobilità attiva, ovvero come pagamenti per i pazienti non molisani che vengono a curarsi in Molise. Insomma, Castrataro, sostenendo che la sanità privata costa più di quella pubblica ha detto unautentica inesattezza.

La seconda affermazione è stata quella fatta da Andrea Greco, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle. Questultimo ha detto che bisogna bloccare lextra budget, bisogna stabilire un limite invalicabile alle risorse destinate agli operatori privati, come dettato dal Tavolo Tecnico, e bene ha fatto il governatore della Regione Toma a fissarlo, con un suo provvedimento.

La risposta a Greco L’Aiop Molise la dà con le parole pronunciate  sempre ieri sera, a Isernia  dal consigliere regionale del Pd, Vittorino Facciolla, che ha detto come le spese della mobilità passiva, per il 2022, si stiano avvicinando per la prima volta a cento milioni. Cioè la Regione spenderà per i molisani che vanno a curarsi fuori dal Molise ben cento milioni.

Guarda caso, negli anni passati, la mobilità attiva, ovvero i soldi che arrivano in Molise dalle altre regioni, ha sempre oscillato intorno ai cento milioni. Limitare quindi la mobilità attiva, bloccare il cosiddetto extra budget come auspica Greco, si tradurrebbe in un maggiore deficit per le casse della Regione. Il saldo negativo della mobilità passiva non verrebbe compensato e azzerato dagli incassi della mobilità attiva.

Cosa aggiungere? Come concludere?

Nulla, solo un grande senso di amarezza dellAiop Molise, perché si continua a voler  usare la sanità come terreno di scontro politico-elettorale, travisando la realtà e gli stessi numeri, nonostante il preciso avvertimento lanciato dalla Corte dei Conti che, l11 marzo del 2022, nella sua ultima relazione sul controllo dei servizi sanitari regionali, riferendosi allAsrem, sottolinea una perdita desercizio per lanno 2019 pari a 109 milioni di euro.

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