di n.p.
Essere Capitale della Cultura, anche se per un anno soltanto, rappresenterebbe per il centro Alto-molisano e per l’intera regione una sfida ambiziosa e importante sotto molteplici punti di vista. Nonostante Agnone abbia già tutte le qualità e i requisiti per essere insignita di questo prestigioso riconoscimento, deve superare una selezione abbastanza agguerrita con altre città ugualmente importanti e degne di rivestire questo ruolo. Entro il 15 dicembre prossimo, la Commissione definirà le 10 città finaliste e, a seguire, sarà espletata la procedura di valutazione dei progetti presentati, quindi entro il mese di marzo 2024 avverrà la proclamazione della “Capitale italiana della Cultura 2026”. Inutile nascondere l’enorme soddisfazione di Agnone per questa opportunità, ma anche quella di tutto il Molise che vuole – ma sarebbe meglio dire: deve – puntare sul rilancio del turismo nelle aree interne per ravvivare la voglia di rappresentare questa parte d’Italia che non è valorizzata come merita. Anche perché, se Agnone risultasse la vincitrice di questa sfida, grazie al contributo statale di un milione di Euro, potrà mettere, ancor di più in evidenza, i caratteri originali, la storia le tradizioni e tutti quegli elementi che possono diventare il volano di crescita della città e delle aree limitrofe.