Riceviamo e pubblichiamo
In riferimento al comunicato stampa della Coop. Il Geco del 22 c.m., premesso che la nostra richiesta di chiarimenti è stata inviata correttamente alla Prefettura di Isernia e non alla Cooperativa IL GECO, ci domandiamo come mai la Cooperativa ha tanta voglia di dare spiegazioni, che non possono essere che di parte e sicuramente di nessun significato istituzionale e/o legale, “ excusatio non petita, accusatio manifesta” ?
Pertanto continuiamo a domandarci:
1) Perché la Prefettura non ha avuto la sensibilità di avvisarci di questo cambiamento, visto che sicuramente è stato il nostro centro ad essere, per prima allertato per l’arrivo dei nuovi rifugiati;
2) Come mai i funzionari della Questura che sono venuti più volte a fare sopralluoghi presso il nostro centro, non ci hanno mai avvisato sulla non idoneità della struttura all’accoglienza dei nuovi ospiti di cui, sicuramente, già conoscevano la loro nazionalità;
3) Perché poi la struttura del “Geco” dovrebbe essere più idonea?
Per quanto riguarda l’aspetto igienico sanitario non vogliamo esprimere giudizi, ma non si può fare a meno di constatare che il nostro centro, essendo un ex HOTEL-RISTORANTE, e non un CONDOMINIO, ha un bagno per ogni stanza, ha due sale ristoranti con un autonomo locale ristorante per la preparazione dei pasti.
Per quanto riguarda la maggiore sicurezza, il risultato si commenta da solo, infatti malgrado la presenza di oltre dieci agenti per turno e per 24 ore consecutive si sono avuti continui tentativi di fuga e di proteste.
La competenza e preparazione dei nostri operatori, che ormai vantano una esperienza quinquennale, è stata da sempre accertata e riconosciuta dalla Prefettura che da sempre ha scelto il nostro centro per l’accoglienza di soggetti più problematici e con situazioni più delicate, ed è stata sempre riconosciuta anche dalle ispezioni ministeriali che il nostro centro ha avuto la fortuna di avere.
Per quanto riguarda la Prefettura di Campobasso, i criteri di assegnazione sono stati completamente diversi; infatti si è preferito concentrare l’arrivo dei nuovi richiedenti asilo, che si trovavano tutti in stato di quarantena, in centri già completamente vuoti, vedi Campomarino, oppure svuotati per l’occorrenza, vedi Campochiaro, trasferendo di fatto i richiedenti asilo presenti, evitando in tal modo ogni possibile contatto tra i nuovi e i vecchi ospiti e limitando al massimo un eventuale contagio.
Inoltre in tal modo è stato reso più semplice il controllo dei nuovi arrivati, sottoposti a quarantena, che non potevano confondersi con i vecchi ospiti presenti nella struttura.
Una tale scelta ci avrebbe sicuramente trovati consenzienti, ma, al Geco, si è permesso di ospitare, CONTEMPORANEAMENTE, 43 nuovi arrivati con i 30 ospiti già presenti……
“Sayonara srl”
amministratore unico
Dr Di Giacomo Vincenzo