La voce della moglie dell’agente di polizia Vito Schifani che nella Cattedrale di Palermo implorò il pentimento agli uomini della mafia che gli avevano ucciso il marito, ha lasciato una ferita profonda nell’animo degli italiani onesti.
E la sofferenza delle donne con il loro impegno in prima linea nelle Forze dell’Ordine, nella Magistratura e nelle istituzioni, in difesa della legalità e dello Stato, spesso rimane nell’ombra o non si riflette a fondo sul sacrificio, l’abnegazione, la competenza e la dedizione di tante donne che nel sociale, nella scuola e in molteplici campi di attività, si adoperano quotidianamente per salvaguardare i cittadini, la democrazia e la Costituzione Italiana.
La manifestazione sobria in programma domani vuole rimarcare con la voce di diverse donne questa funzione straordinaria per celebrare la giornata simbolo della dignità di ogni donna, approfondendo un tema che tocca i tratti fondamentali dell’ordinamento istituzionale e democratico della garanzia di legalità, salvaguardia dell’incolumità e sicurezza di tutti i cittadini.
Lo Stato non arretri di fronte alle mafie che fatturano 150 miliardi di euro l’anno e la società riconosca il ruolo di primo piano di tante donne che si battono ogni giorno per una società fondata sul diritto e sulla legge.
Michele Petraroia